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Toponimi: Il PD si assuma le sue responsabilità.

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Dice il segretario provinciale del Partito Democratico, Antonio Frena, che non c’è necessità di occuparsi della legge sulla toponomastica, perché in questo momento ci sono sfide più importanti, ad esempio il lavoro.

I politici sono pagati per assumersi le loro responsabilità e non per nascondersi dietro a un dito. È vero, la situazione sul mercato del lavoro è allarmante, ma — senza voler minimizzare — stando agli ultimi dati Eurostat siamo ancora la regione col tasso di disoccupazione più basso d’Europa. Inoltre, un ragionamento come quello di Frena ci indurrebbe ad ignorare anche i problemi del lavoro, almeno finché non si sarà eliminata la fame nel mondo. Di problemi più urgenti ce ne sono sempre, e infatti dal 1972 (entrata in vigore del secondo statuto d’autonomia) si sono sempre trovati.

È lo stesso PD, però, a smentire il suo segretario: Infatti, quando per la toponomastica c’è da salire sulle barricate, di problemi più importanti non ce ne sono mai. Lo stesso dicasi per il 150° anniversario dell’unità d’Italia o per l’adunata degli Alpini.

Insomma, da quando il governo romano minacciava di mandare l’esercito a sostituire i cartelli di montagna sono passati pochi mesi. E allora per la politica è venuto il momento di affrontare seriamente il problema, perché è inaccettabile che — per propria incapacità — si continui a delegare la questione alle associazioni private.



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5 responses to “Toponimi: Il PD si assuma le sue responsabilità.”

  1. bob dylan avatar
    bob dylan

    che accrocchio di banalità  …

  2. pérvasion avatar

    Proprio vero… certe cose, in un paese normale, non dovrebbe nemmeno essere necessario scriverle.

  3. fabivS avatar
    fabivS

    Beh… a ben guardare Frena ha pure ragione da un certo punto di vista: quando ci si ritrova in un partito che a livello nazionale non ha mai combinato un caSSo di niente e che ha perso di vista il proprio elettorato, è facile voler parlare di sfide importanti tipo il lavoro…
    quando poi sul tema del lavoro (art. 18) si calano preventivamente le braghe (al contrario di quel che fa il PDL sui propri interessi) in nome della responsabilità  assicurando la fiducia, allora la toponomastica sembra sì una goccia nel mare se confrontata con l’incapacità  di alcuni dirigenti PD…
    In sintesi il problema per il PD non è la toponomastica, il lavoro o la fame nel modo, ma il fatto stesso che non siano in grado di affrontare problemi di qualsiasi tipo e questo è, come dice Frena, effettivamente più grave.

  4. tuscan avatar
    tuscan

    Non ha mai combinato niente perché è un partito privo d’identità . A livello nazionale perché nato da un “nebeneinander” malamente assortito tra post-comunisti e post-democristiani, un “miteinander” non c’è mai stato, tantomeno una reale fusione. Basta vedere i suoi tremolii e balbettii tutte le volte che si affrontano temi etici o sui diritti civili, di quelli che danno tanto noia al Vaticano per intenderci, e detto en passant per me è un’indegnità  che un partito che si dice della sinistra europea non abbia una voce chiara su questi argomenti. A livello locale è ulteriormente penalizzato dalla deformazione etnica della rappresentanza politica: i partiti di destra tipo PdL o Unitalia si atteggiano a “Sammelpartei” degli italiani e il PD è costretto a rincorrerli affannosamente su questo piano, ovviamente riuscendoci male e aggiungendo ambiguità  ad ambiguità .

    P.S. E’ vero che la Weissblume ha fondato “Forza Trentino/Altoadige”? Se così ci sarà  da ridere, tanto per fare una cosa nuova.

  5. fabivS avatar
    fabivS

    No, non è solo un partito privo di identità , ma è anche privo di elettorato. E le due cose sono sì collegate, ma la seconda è più grave: se non rappresenti nessuno, non puoi delineare una linea politica, un serbatoio di idee, un’identità .
    Rifondazione (ai tempi) aveva dentro di sè una gran parte di insegnanti, antifascisti militanti, operai, studenti, precari e femministe/transgender. La sua linea politica veniva di conseguenza.
    Difficile invece immaginare qualcosa di simile nel PD… E’ un partito talmente grande che pretende di rapresentare tutto o tutti. E’ ovvio che allora paradossalmente andrebbe bene se fosse l’unico partito, grazie alla sua opposizione interna. In un’ottica più parlamentare, dove ogni gruppo rappresenta più o meno determinati interessi ed istanze, un partito del tutto non ha alcun senso. Finisce per dover rappresentare forze antagoniste, che si annullano a vicendano, di qui il suo eterno nulla di fatto.
    E’ il caso che qualcuno spieghi loro che non si può rappresentare sia Ratzinger che le coppie Gay, che non si può rappresentare gli operai ed i padroni (termine che il PD si guarda bene dall’usare per non palesare la contraddizione) e nemmeno difendere “nazionalisti” ed “interetnici” allo stesso tempo…

    P.S: Nessuno mi tocchi la Biancofiore: sono convinto che sia una donna fantastica! …sempre che a letto ci metta la stessa ingenua passione che riversa in politica! :-D

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