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Il tedesco di Lillo.

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Chi cerca il conflitto etnico lo trova sempre, anche a costo di doverlo generare, magari con la propria ignoranza. Era già accaduto, in termini diversi, dopo l’elezione di un sudtirolese di lingua italiana a sindaco di Toblach, si sta ripetendo in questi giorni a Bolzano, dove è stata imbrattata la vetrina di una lavanderia.

Il consigliere comunale Enrico Lillo (PDL) insinua la matrice antiitaliana adducendo un’argomentazione davvero avventurosa, frutto evidentemente di conoscenze linguistiche che giudico inquietanti e imbarazzanti per un personaggio pubblico. Sulla vetrina del locale infatti è stata scritta la parola «LOS», che il nostro, conoscendo forse solo qualche frase di tedesco, associa al conosciuto motto «LOS VON ROM», giungendo ad affermare che «LOS» significherebbe «VIA». E visto che la clientela della lavanderia sarebbero imprimis soldati delle vicine caserme, ecco spuntare la pista etnica.

Poco importa — al nostro e ai media che lo assecondano — che si tratti di un’interpretazione folle (chiunque padroneggi minimamente la lingua avrebbe potuto spiegare a Lillo che in questo contesto si userebbe «WEG» oppure «RAUS»): il danno è fatto e un’altra bella storia di antiitalianismo ha trovato la strada verso la pancia.

Finché affidiamo compiti politici a gente di questa levatura abbiamo ben poche speranze di migliorare la coesione sociale in questa terra.

Se il Lillo invece di interpretare lingue che non padroneggia si mettesse a studiarle, capirebbe presto che la pista del litigio personale o dell’antimilitarismo sono almeno altrettanto plausibili.



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Comentârs

13 responses to “Il tedesco di Lillo.”

  1. tuscan avatar
    tuscan

    Vista l'(imminente) fine del PDL, sarà  interessante vedere quale sarà  il prossimo riferimento romano di questi personaggi. Anche perché continueranno a non avere il minimo legame concreto con questo territorio, immagino.

  2. Susanne avatar
    Susanne

    Ieri non era possibile scrivere un commento online a quell’articolo, stamattina non c’era proprio più l’articolo. Mi sento confermata nell’idea che quel giornale ami buttare la pietra – per poi ritirare la mano.

    Danke, pé.

  3. kick&win avatar
    kick&win

    che personaggio… mi fa quasi pena.
    No scusatemi lo sfogo, ma ho dovuto veramente ridere…!

    È incredibile, ma per qualche strano motivo è stato votato… sicuramente non per le sue capacità  linguistiche. Forse a lui piace fare il furbo (che non è)…

    ma che vada a spazzare il mare…

    Un abbraccio…

  4. niwo avatar
    niwo

    @tuscan

    Anche perché continueranno a non avere il minimo legame concreto con questo territorio, immagino.

    So ist es leider, lieber tuscan.

  5. Enrico Lillo avatar
    Enrico Lillo

    Ringrazio tutti per i “complimenti alla mia persona. Naturalmente così come tanti altri al mondo siete pronti a sparare sentenze partendo dalla vostra di ignoranza! Che io sono scarso, molto scarso in tedesco, lo so perfettamente e me ne dispiace, potessi tornare indietro cercherei di imparare più lingue possibili, ma la mia vita e le mie conoscenze sono andate in altre direzioni, delle quali comunque non mi pento ma ne sono orgogliosamente felice! Riguado allo spazzare al mare lo faccio volentirei, sempre meglio che spazzare i codardi che si nascondono dietro un nick name per insultare il prossimo. Sono troppo distante da queste persone per potermi sentire in qualche modo offeso. Comunque per coloro che hanno un pò di cervello nella zucca e che sanno almeno leggere e scrivere, allego il comunicato che ho inviato alla stampa, dal quale si può facilmente dedurre, (sempre che si capisca quello che si legge) che i giornali hanno scritto tutt’altro. Sono comunque a disposizione per qualsiasi confronto:

    Un atto intimidatorio: questa notte la vetrina di una piccola impresa, la Wash & Clean, è stata presa d’assalto. La piccola lavanderia automatica, forse non è gradita in un quartiere quale quello di Gries.
    Il giovane imprenditore e studente universitario appena ventenne Francesco Garofalo ha aperto l’ attività  in Franchising da appena due mesi in via vittorio veneto 72 a poche centinaia di metri da Piazza Gries, fare lo studente lavoratore è molto difficile, fare lo studente imprenditore è quasi impossibile. L’altra notte, la vetrina del suo negozio è stata imbrattata per intero di vernice rossa, dove tra i tanti segni apparivano chiare le scritte ”LOS”, chiaro invito ad andar via. Andar via da cosa e da dove mi chiedo? Mi sembra impossibile che questo accada ancora nel 2010 in una delle città  più multiculturali di Europa.
    Se la motivazione di questo ingiustificabile quanto meschino atto vandalico è di natura vandalico-delinquenziale, è un fatto grave, ma se questo dovesse invece essere di natura etnica allora è molto più grave, perché non ha nessuna giustificazione se non quella della demenzialità . Se poi pensiamo che il titolare è appunto uno studente universitario a Padova che ha deciso con molto coraggio di intraprendere questa attività , mettendosi in gioco in questa Società  dove i giovani vengono definiti ”bamboccioni” allora, il fatto fa arrabbiare ancora di più, in particolare se a compiere il vergognoso atto non sono stati dei ragazzini dispettosi ma degli adulti ”pensanti”

  6. fabivS avatar
    fabivS

    Io l’ho capito al volo che vosse una bufala… ma la gente spesso ci crede: infatti l’articolo mi è stato segnalato con un tono del tipo: guarda che cosa combinano i tuoi amici Schuetzen…
    del resto quando non si conosce la lingua e si prova piacere nel credersi discriminati….
    Chi ha fatto quelle scritte era però tutto fuorchè capace di scrivere in tedesco; quindi a questo punto la pista etnica non è che una maldestra copertura di un episodio di vandalismo comune… per quel che ne si sa potrebbe anche essere stato il propietario stesso a farle per intascare un’assicurazione autoscagionandosi…

  7. Beppi avatar
    Beppi

    @ Lillo: Nel corso della libertà  (dove c’è il Kurmittelhaus) a Merano si può leggere su un piao di lampioni slogan non proprio amichevoli, come per esempio “Tirolesi sieti figli di nessuno, non avete ne patria ne orgoglio”. Se vogliamo fare il conto questo mi sembra più grave dal punto di vista del contenuto che il suo esempio non molto inequivocabile*…
    Ma oltre a ciò non vedo il senso di pubblicare atti di vandalismo nei giornali e di creare una polemica assai inutile e anche pericolosa per la convivenza etnica (semplicemente perché non si ha – in nessun caso – attestazioni sufficienti per incolpare diffusamente interi gruppi linguistici).
    Si guarda infine i commenti sul sito FB del giornale “Alto Adige” per capire a cosa ci porta una “pratica di denuncia” del genere!

    P.S.:
    *
    “dove tra i tanti segni apparivano chiare le scritte ”LOS”, chiaro invito ad andar via. Andar via da cosa e da dove mi chiedo?”

    “Los” ha, usato come prefisso, un significato di evizione(“loslassen”, “loslösen”, “loskommen”). Usato come aggettivo vuol dire “lento” (“la vite è lenta”), “malfermo”, “sciolto”, “slegato” (“eine lose Beziehung” – “una relazione slegata”). Espresso come esclamazione vuol dire “avanti”, forza”, coraggio” (quando si fa il tifo nello sport, e.g.). Usato invece come sostantivo: “destino”, “sorte” o anche “biglietto di lotteria”)

    Con “via” si può tradurre questo avverbio poi solo quando è affiancato da una preposizione come “da” (“via DA Roma” -“los VON Rom”), o da un’altra parola che indica il contesto specifico, “los jetzt!”, “los, raus hier!” etc.
    Ma la sola parola “los”, senza alcun punto di riferimento, non ha MAI un significato di un “invito ad andar via”, come per esempio “raus!”, “weg!”, “verschwindet!” etc.

    Quel misterioso “los” di via vittorio veneto 72 possiede quindi una marea di significati, tranne quello da lei proposto.

  8. Susanne avatar
    Susanne

    Leggendo il comunicato originale del Signor Lillo, arrivo a questa conclusione: il comunicato punta il dito, ignorando il significato e l’aspetto pragmatico della parola “los”, apparentemente in sordina ma comunque in modo esplicito, contro l’atto intimidatorio di natura etnica. Quel giornalaccio di “Alto Adige” non si preoccupa minimamente di verificare quanto esposto, anzi, felicemente sguazza nella pozzanghera di acque nere divertendosi a sporcare il più possibile.

  9. fabivS avatar
    fabivS

    Caro signor Lillo,

    non si tratta della Sua persona privata (che è certamente migliore di come emerge dalle sue dichiarazioni), ma delle Sue conoscenze e del Suo ruolo politico.
    E con la risposta che ha appena fornito, ha confermato ulteriormente la superficialità  del Suo giudizio sull’accaduto. Il Suo commento sarà  anche stato manipolato da quei giornalisti che sembrano, stranamente, essere sempre così avversi alla Sua parte politica. Ma l’infondatezza della pista “etnica”, che Lei esplicitamente suggerisce, emerge chiaramente dall’ ovvia considerazione che chiunque sia di madrelingua, non compie errori così grossolani, come scambiare una parola per un’altra.
    Esattamente come se io su un negozio “tedesco” vedessi scritto “CUI SIAMO IN ITAGLIA” dubiterei seriamente delle motivazioni apparenti del gesto, lo faccio anche in questo caso. Il compito dei politici, sarebbe perciò quello di non ingigantire e colorire un caso che, in realtà , non esiste nei termini da Lei suggeriti.

    Ma lei fa di più, difende anche la propria ignoranza della lingua tedesca, che l’ha evidentemente tratta in inganno, adducendo motivazioni non congrue. Lei si comporta come chi, dopo aver contestato, a torto, il conto della spesa risponde alla cassiera: “La mia vita ha preso altre strade rispetto alla matematica e ne sono felice!”.
    Al di là  del comportamento grottesco, emerge anche la mancanza di interesse per la cultura altrui e la rappresentazione dell’ “altro” come una sorta di nemico stilizzato, ma non veramente conosciuto, che la squalifica come figura rappresentativa di “una delle città  più multiculturali di Europa.”

    P.S: BrennerBasisDemokratie è un blog di libero scambio di opinioni altamente rispettabile, dove nessuno dei partecipanti ha problemi a definire la propria identità .
    Io sono Fabio Rigali, abito a Gargazzone e non sono politicamente attivo.

  10. Iacopo Versiliesi avatar
    Iacopo Versiliesi

    Cari amici,
    mi permetto di intervenire su questo blog che considero democratico e liberale per denunciare il bando illegittimo del concorso ordinario in magistratura per Bolzano. A differenza di chi si è inventato un los per un via inesistente, io che ho studiato tedesco e continuo a farlo ( ho preso tutti i 4 patentini dal più basso al più alto in 5 anni) non posso fare il concorso, anche se sono avvocato, perchè non sono residente. Mi ribello a questo bando illegale! per il momento ho presentato la domanda e aspetto di vedere che succede.
    Vi chiedo di verificare anche voi questa vicenda discriminatoria e di scrivere e protestare, per rompere un muro di gomma di omertà , simile a quello di regioni dove regnano organizzazioni illegali.

  11. pérvasion avatar

    Hallo Iacopo, ich kenne leider die spezielle Gesetzeslage nicht und kann folglich nicht beurteilen ob der Wettbewerb legal war.

  12. Enrico Lillo avatar
    Enrico Lillo

    @tutti
    Chi mi conosce, sa perfettamente che mi si può accusare di avere tanti difetti, molti saai comuni agli uomini e alle donne di questa terra, ma non di fare inutili camagne etniche. Nel testo del comunicato ho scritto che qualora il fatto fosse di stampo etnico, era da considerare “demenziale”. Quindi da condannare, così come in altre occasioni ho scritto che le scritte anti tedesche sono allo stesso modo “demenziali”. Quindi io non sono anti tedesco, così come non sono anti nessuno! L’articolo era rivolto a richiamare l’attenzione su di un atto chiaramente intimidatorio(visto che è stato imbrattata solo quella vetrina). Atto che resta inqualificabile e può diventare pericoloso se non viene immediatamente denunciato pubblicamente, in quanto non farlo significherebbe a mio modesto avviso dimostrare paura. La paura porta poi a diventare omertosi e l’omertà  sappiamo benissimo a cosa ha portato in certe zone. Vorrei sottolineare per questo, il fatto che chiunque l’abbia scritta, aveva chiare intenzioni di dare un segnale. Forse è stata scritta chiaramente in quel modo per depistare le persone più attente e conoscitori della lingua come voi, oppure un può essere stato veramente che chi ha scritto non sia tedesco. Ma rimane il fatto che indubbiamente c’è stato qualcuno che ha imbrattato una vetrina ed ha lasciato un segnale molto chiaro. Può averlo fatto appositamente oppure no, ma l’ha fatto intenzionalmente ed è questa la cosa grave. Non è un tentativo di giustificare il mio comunicato, non ho mai avuto problemi a chiedere scusa quando mi sono accorto di aver sbagliato, ma l’analisi grammaticale non giustifica l’atto e l’intenzione di lanciare un segnale in una certa direzione.

    @FabivS
    Io non giustifico la mia ignoranza sulla lingua, ne tanto meno dico di essere orgoglioso di non conoscerla, anzi ho detto che se potessi tornare indietro cercherei di imparare quante più lingue possibili, ma il fatto che ho impiegato il mio tempo ad imparare altre cose, non mi fa stare male, anzi sono felicemente orgoglioso di quello che ho imparato. Tutto qui. Non c’è una regola universale grazie alla quale una persona solo perchè ha deciso di impegnarsi politicamente debba essere il “male” da combattere. Non riesco a capire questa ricerca quasi spasmodica di lati negativi e oscuri nel mio operato. Sono una persona per bene, lo posso dire a voce alta, non ho nulla di cui vergognarmi. Il mio approccio con le altre culture è sempre stato positivo e interessante in particolare quello con il mondo altoatesino sud tirolese, mondo nel quale ho deciso da moltissimi anni di vivere. Non cercate quindi di crearmi una immagine che non ho e che non mi si addice. Riguardo al Blog e a tutte le persone che lo frequentano, dico con grande sincerità  che il mio rispetto rimane sempre altissimo, fino a quando lo stesso rispetto è risevato alla mia persona.
    Ri

  13. jonny avatar
    jonny

    @Lillo
    Ma lei proprio non vuole capire, e non ha neanche il coraggio di ammettere di aver sbagliato, di aver esagerato nel suo primo sfogo. LOS non vuole dire niente, non ha significato, ne su una vetrina ne in un giornale!
    E nel secondo mail, si ostina a continuare sulla stessa strada: “POTREBBE ESSERE UNA PAROLA TEDESCA, CHE POTREBBE…………………!! Ma cosa, non capisco!!

    Manfred Gasser Terlan

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