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L’autodeterminazione secondo Bosch.

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Alfred Bosch, portavoce al congresso spagnolo di Esquerra Republicana de Catalunya (ERC), partito indipendentista e di sinistra, è stato ospite di una trasmissione su Intereconomia, una rete televisiva madrilena dichiaratamente di destra, centralista e unionista. Dopo una prima intervista con il giornalista titolare della trasmissione, la discussione si è allargata a un tavolo con vari interlocutori, tutti contrari all’indipendenza della Catalogna. Bosch però è riuscito a non perdere la calma e a comunicare con grande convinzione le istanze dell’indipendentismo. Vorrei qui riproporre alcuni punti salienti della lunga conversazione (in duplice versione: originale e tradotta), perché li ritengo «universalmente» interessanti, a prescindere dalla specifica cornice spagnola e catalana.

Interpellato sulle differenze fra Scozia e Catalogna, e specialmente sul «fatto» che la costituzione spagnola vieti la secessione, mentre quella del Regno Unito la permetterebbe, risponde:

[ES] Yo lo que entiendo es que el ‘Act of Union’ de 1707 dice que Escocia y Inglaterra crean la unión, el Reino Unido, y dice «and forever after will remain». Esto es lo que dice textualmente, la primera clausula. Es decír que allì también se dicen unas cosas que después con el tiempo hay que adaptarlas a la realidad creciente; y lo que dice David Cameron cuando habla con Alex Salmond y firman la delegación de poderes — porqué Escocia no puede convocar ese referendum en el marco constitucional britanico, pero le delegan esa capacidad — ¿porqué? Porqué David Cameron dice: «Ante todo somos demócratas. Y la gente debe poder decidir, debe poder votar. Nosotros estamos a favor del ‘no’, y haremos campaña por el ‘no’, pero los escoceses deben poder decidir sobre su futuro.» Y a mi me encantaría que hubiera un David Cameron en España, ya se lo he dicho a Mariano Rajoy muchas veces, pero no hay manera.

Che io sappia l’Act of Union del 1707 afferma che Scozia e Inghilterra fondano l’unione, il Regno Unito, e dice «and forever after will remain». Questo è ciò che afferma testualmente la prima clausola. Vale a dire che anche lì si asseriscono delle cose che poi col tempo vanno adattate alla realtà che cambia; e quel che dice David Cameron quando parla con Alex Salmond e firmano la delega dei poteri, — perché la Scozia non può convocare quel referendum nella cornice costituzionale britannica, ma le delegano tale competenza — perché? Perché David Cameron dice: «Prima di tutto siamo democratici. E la gente deve poter decidere, deve poter votare. Noi siamo a favore del ‘no’, e faremo campagna per il ‘no’, ma gli scozzesi devono poter decidere sul loro futuro.» E a me piacerebbe molto che ci fosse un David Cameron in Spagna, già l’ho detto varie volte a Mariano Rajoy [presidente spagnolo, n.], ma non c’è modo di convincerlo.

[ES] Hablemos de futuro: una Cataluña independiente, alguien va diciendo por ahí, que será un país rico, sin problemas, sin paro, sin cancer, sin accidentes de tráfico, será una Arcadia maravillosa y idilica.

Hombre, me encantaría que fuera eso, peró me temo que será algo un poco más modesto, ¿no? Yo creo, a ver, yo creo que la independencia para nosotros no es tanto un fin en si mismo, como una caja de herramientas, que permite afrontar ciertos problemas, y si se hace bien, pues puede ayudar a resolverlos. Por ejemplo, pues la soberaní­a fiscal, recaudar los propios impuestos, que hace la gente en todas cosas más responsable, sin duda, porqué tiene que administrar los recursos que tiene, no depende de las transferencias que recibe.

Ⓘ Parliamo di futuro: una Catalogna indipendente, qualcuno dice che sarà un paese ricco, senza problemi, senza disoccupazione, senza cancro, senza incidenti stradali, sarà un’Arcadia meravigliosa e idilliaca.

Beh, mi piacerebbe che fosse così, ma temo che sarà  qualcosa di un po’ più modesto, no? Vediamo, io credo che l’indipendenza per noi non sia tanto un fine a sé stante, quanto [invece] una cassetta degli attrezzi che permette di affrontare certi problemi, e se si usano bene possono aiutare a risolverli. Ad esempio la sovranità fiscale, raccogliere le proprie tasse, perché rende le persone più responsabili in tutto, senza dubbio, perché devono amministrare i mezzi che ha e non dipendono dai trasferimenti che ricevono.

All’obiezione che semmai sull’indipendenza della Catalogna dovrebbero esprimersi tutti gli spagnoli risponde:

[ES] Mi posición y la posición nuestra en general es qué, oiga, nosotros no diguemos a los españoles lo que deben hacer. Ustedes sabrán lo que querrán, igual que nosotros, porqué es esto lo que defendemos. Si ustedes quieren hacer un referendum sobre la independencia de Cataluña en España, pues ustedes sabrán. Vayan con cuidado, porqué por el precio de uno igual acaban haciendo tres o cuatro referendums… porqué serà­a interesante ver que respuesta dan por ejemplo en el País Vasco, o en Navarro, o en Menorca o en Galicia […] sobre la independencia de Cataluña. Entonces ¿como se interpretarí­a un resultado sobre la independencia de Cataluña en estos sitios? Podrí­a ser […] que para resolver tres cuestiones se acaban generando 17 problemas. A parte de eso, estamos hablando de un derecho que es de autodeterminación, que un pueblo por si mismo decida su futuro… no qué los otros decidan por el, porqué eso serí­a alter-determinación. Pero si usted lo qué me está planteando, es que quiere ejercer el derecho de una gente a impedir que otros puedan votar o puedan aprovar su libertad, ese derecho no existe. Mire: cuando Montenegro votó, votaron los montenegrinos, no votaron yugoslavos o serbios; cuando Lituania votó, votaron lituanos, no votaron sovieticos o rusos; cuando Escocia vote en 2014, votarán los escoceses, no votarán ingleses o britanicos (sic). […] Cuando se hacen las elecciones al parlamento de Cataluña, no vota España. Cuando se hizo el referendum primero y el segundo del Estatut del 2006 no votó toda España.

La mia posizione e la nostra posizione in generale è che non diciamo agli spagnoli ciò che devono fare. Saprete quello che volete, come noi, perché è questo quel che difendiamo. Se volete fare un referendum in Spagna sull’indipendenza della Catalogna, beh, lo saprete voi. Però andateci con prudenza, perché al prezzo di uno forse finirete per fare tre o quattro referendum… sarebbe interessante vedere che risposta danno per esempio nei Paesi Baschi, o in Navarra, o a Menorca o in Galicia […] sull’indipendenza della Catalogna. Quindi che interpretazione si darebbe a un risultato sull’indipendenza della Catalogna in questi luoghi? Potrebbe essere […] che per risolvere tre questioni si finisce per generare 17 problemi. A parte questo, stiamo parlando di un diritto che è di autodeterminazione, che un popolo per se stesso decida il suo futuro… non che gli altri decidano per lui, perché questo sarebbe alter-determinazione. Se quel che voi state proponendo è l’esercizio del diritto degli uni a impedire che altri possano votare o possano approvare la propria libertà, questo diritto non esiste. Guardi: quando il Montenegro ha votato, hanno votato i montenegrini, non iugoslavi o serbi; quando ha votato la Lituania, hanno votato i lituani, non sovietici o russi; quando la Scozia voterà nel 2014, voteranno gli scozzesi, non gli inglesi o i britannici (sic). […] Quando si vota il parlamento della Catalogna, non vota [tutta] la Spagna. Quando si fecero il primo e il secondo referendum sullo statuto di autonomia catalano non votò [tutta] la Spagna.

Traduzione:
Vedere tutta l’intervista.

Vedi anche: 01 02 03



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Comentârs

One response to “L’autodeterminazione secondo Bosch.”

  1. pérvasion avatar

    Aggiungo un’ultima parte meno legata al tema dell’autodeterminazione ma comunque interessante. All’affermazione di uno dei partecipanti alla discussione, che le tasse si pagano individualmente, e che quindi è inutile dire che la Catalogna paga troppe tasse e ne riceve di ritorno troppo poche, risponde:

    [ES] Es cierto que los impuestos se pagan individualmente, y eso lo sabemos muy bien todos que estamos aquà­, todos los expectadores que nos està¡n viendo… esto es una obviedad. Peró se pueden sumar, eso se puede hacer, la suma està¡ permitida en el aritmetica. Y lo que sà­ que va dirigido, no se si a los territorios, pero a las sociedades son los retornos. Porqué el impuesto és un dinero que nosotros confiamos al estado, que no pertenece al estado, nos pertenece a nosotros. Entonces confiamos porqué nos lo devuelva en servicios, en beneficios sociales y en inversiones. Y eso se cuenta colectivamente… y cuidado que a un gobierno se le ocurra meterme un tren AVE en mi cuarto de està¡r, en mi casa, porqué no estaré contento. Eso va al territorio, entonces es normal que podamos hacer esa cuenta.

    [IT] È vero che le tasse si pagano individualmente, e questo lo sappiamo tutti noi che stiamo qui, tutti gli spettatori che ci stanno vedendo… questo è un’ovvietà . Però si possono sommare, questo si può fare, la somma è permessa dall’aritmetica. E quel che si dirige, non so se ai territori, ma alla società , è il ritorno. Perché le tasse sono del denaro che noi affidiamo allo stato, che non appartiene allo stato, ma appartiene a noi [tutti]. Dunque abbiamo fiducia che ce lo restituisca in forma di servizi, di benefici sociali e di investimenti. E questo si conta collettivamente… e attenzione che se a un governo viene in mente di mettermi un treno ad alta velocità  nel soggiorno, a casa mia, non sarò contento. Questo va al territorio, quindi è normale che si possano fare questi conti.

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