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Ipocrisie «nazionali» sulle spalle dei profughi.

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Ieri su un quotidiano qualsiasi, quello in lingua italiana più diffuso in Sudtirolo, quello che non esita a definire eufemisticamente «di centrodestra» i fascistacci di CasaPound ed a sbattere in prima pagina vergognosi articoli (pseudo-)scientifici secondo cui i profughi sarebbero portatori di virus («Quando migranti sono anche… i virus», 28.06.2015) — ecco, su quel quotidiano lì ieri è apparso un editoriale farneticante e trasudante nazionalismo centralista, decisamente oltre le righe anche per quel che eravamo già abituati.

Vi si critica pesantemente la decisione, presa dal Landeshauptmann, di sostenere la Baviera nel suo sforzo di accogliere decine di migliaia di profughi, rallentandone il deflusso dal Sudtirolo nella misura di qualche centinaio. «Siamo in Italia» tuona il direttore del giornale, per farci sapere che se il governatore di una terra autonoma — autonoma, almeno sulla carta — prende una decisione autonoma, ovvero senza il beneplacito di Roma caput mundi, questo equivale a una sorta di secessione.

Forse non sarebbe venuta in mente nemmeno ad Eva Klotz: annunciare una sostanziale modifica in salsa altoatesina degli accordi di Schengen e fare un accordo con la Baviera per accogliere i migranti che quel pezzo importante di Germania in questi giorni non riesce proprio ad ospitare.

Fa sempre un certo figurone invocare lo spettro della Klotz, anche se ormai pensionata e pur non avendo evidentemente capito nulla della questione. Gli accordi di Schengen infatti con la decisione del Landeshauptmann non c’entrano assolutamente nulla, perché i flussi dei profughi vengono regolati dagli accordi di Dublino.

Ma soffermiamoci un attimo su questo punto: la terra autonoma ha davvero preso una decisione autonoma? Ne siamo proprio sicuri? A tal proposito consultiamo il comunicato stampa della provincia:

Dopo la decisione della Provincia, presa di comune accordo con il governo nazionale, di intervenire temporaneamente a sostegno della Baviera nella gestione dell’emergenza profughi, è stata messa a disposizione una struttura a Bressanone.

Tutto l’editoriale dunque si regge(va) su una balla? Probabile. Ma anche se una balla non fosse, non avrebbe dovuto scandalizzare nessuno:

  • Innanzitutto è un bene che la solidarietà in Europa sia internazionale e che vi sia la disponibilità al mutuo sostegno ed è inutile costruirci sopra la solita solfa «nazional-nazionalista», sgarbi istituzionali di qua e «siamo in Italia» di là — è un bene che le regioni guardino oltre i confini, e non solo quando un certo quotidiano parla a vanvera di «apertura mentale» e «orizzonte europeo» che per primo dimostra di non avere.
  • Giungendo per esempio a scomodare la Sicilia:

    […] Kompatscher ha pensato di fare un’analoga conversazione con il presidente della Regione Sicilia per proporgli ad esempio di aiutarlo con identico zelo in un’emergenza che da quelle parti è ormai inaffrontabile?

    Ma che vuol dire? Lo stato italiano distribuisce già i rifugiati su tutto il territorio, Sudtirolo incluso, senza che le realtà autonome abbiano voce in capitolo. Le conversazioni con chichessia vanno sempre bene ma non possono essere l’ennesima scusa per anteporre gli interessi «nazionali» a quelli della politica e della solidarietà. Non dimentichiamo inoltre che sono due regioni a statuto ordinario come il Veneto e la Lombardia a tirarsi indietro sulla solidarietà territoriale.

  • Se la Baviera ha chiesto aiuto al Sudtirolo è perché la Baviera è competente in materia, senza che in Germania qualcuno tema scissioni o «sgarbi istituzionali». Qualcuno si è chiesto perché un normalissimo Land tedesco ha competenze che l’autonomissimo (si fa per dire) Sudtirolo non ha? Altroché indipendenza ed altroché Vollautonomie.
  • Inoltre Kompatscher, dando accoglienza a quelle persone, non ha fatto nulla di illegale o di para-legale, non ha insomma annunciato alcuna modifica «in salsa sudtirolese» dei trattati di Dublino (né tantomeno di quelli di Schengen): la Germania — limitatamente ai profughi siriani! — ha deciso di disapplicare il trattato di Dublino, senza rispedirli nei paesi d’ingresso in Europa, ma nonostante ciò quel trattato è sempre in vigore, e quindi il Sudtirolo (e l’Italia) sarebbe addirittura obbligato a trattenere i profughi, senza alcun bisogno di richieste d’aiuto da parte della Baviera. Accogliere i profughi in Sudtirolo, secondo il trattato di Dublino (che possiamo ritenere giusto o sbagliato, ma che l’Italia ha firmato), non solo è perfettamente legale, ma perfino un dovero. Semmai è illegale farli proseguire verso l’Austria e la Baviera, ma questo è un altro discorso. Fatto sta che accusare il governo sudtirolese di aver fatto ciò che prevedono i trattati internazionali è di una stoltezza infinita. Farlo per poter scrivere che «siamo in Italia» è ancora peggio.
  • Ma ecco alla chicca finale:

    […] ancora una volta, [si] produce un cortocircuito istituzionale che, con l’intento di tener buono un elettorato che sta a destra della Svp […] produce uno strano mostro che rende ancora più complicato il rapporto fra noi e il resto del Paese.

    Tutto, ma proprio tutto sembra far brodo, anche se evidentemente non ha nessun senso. Pensare di lisciare il pelo all’elettorato di destra accogliendo i profughi non verrebbe in mente neanche al peggiore degli autolesionisti. Non fosse così triste potremmo farci due risate.



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