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Dorfmann für Etiketten-Lösung.
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Vor einigen Tagen war in der Tageszeitung (TAZ) ein Bericht über den römischen SVP-Vorstoß zum Thema Produktkennzeichnung erschienen. Darin wird EU-Parlamentarier Herbert Dorfmann (SVP) folgendermaßen zitiert: Für Herbert Dormann […] ist die ganze Diskussion unverständlich: »Natürlich wäre es grundsätzlich wünschenswert, wenn Lebensmittel in Südtirol zwei- und dreisprachig gekennzeichnet würden«, betont Dorfmann. Allerdings müsse man sich
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L’A. Adige e il bilinguismo degli altri.
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In risposta a una missiva alquanto delirante, il cui autore paragona la parificazione del tedesco nell’etichettatura dei prodotti alla traduzione dei cognomi (!) durante il fascismo, il direttore dell’A.Adige, Alberto Faustini, scrive nell’edizione di ieri: Le dico due cose. La prima è che capisco la sua rabbia. La seconda è che però non è questo
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Kaiser von Kärnten.
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Seit 1989 war Kärnten — mit einer achtjährigen Unterbrechung — von rechtspopulistischen Parteien (FPÖ, BZÖ, FPK) regiert worden, seit 1999 sogar durchgehend. Blaue und Orange, die angetreten waren, aus dem südlichsten Bundesland eine »entfilzte« Vorzeigeregion zu machen, haben den Karren schlussendlich wirtschaftlich, politisch und moralisch an die Wand gefahren. Am meisten musste jedoch die slowenische
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Il PD del monolinguismo a senso unico.
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È davvero sconcertante: Intervistato dal quotidiano A. Adige, Christian Tommasini, vicepresidente sudtirolese ed esponente di spicco del PD, definisce «irricevibile e semplicemente assurda» la proposta avanzata dalla camera di commercio (e da sempre invocata anche da ) di parificare le lingue italiana e tedesca nella tutela dei consumatori. Il PD, partner di coalizione dell’SVP sia
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Ecco gli ipocriti del plurilinguismo.
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Li aspettavamo al varco, i grandi fascisti travestiti da fautori del plurilinguismo, e loro non hanno tardato ad arrivare. Quelli che si riempiono la bocca di immersione linguistica, di cartelli bilingui, di pari dignità delle lingue, di statuto di autonomia — ma solo quando può giovare all’erosione dei gruppi linguistici tedesco e ladino. Guai invece a
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Language Rich Europe: Italia monolingue.
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[L]’indagine conferma che la società italiana, in tutte le sue espressioni, vive una generale ‘questione delle lingue straniere’, una paura dominante nei confronti della diversità linguistica (Vedovelli, 2010). Di conseguenza, è scarsa la competenza nelle lingue straniere, da quelle di grande diffusione internazionale, a quelle meno diffuse, ma ugualmente importanti per la presenza di suoi
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Mehr Mut zum eigenen Dialekt.
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In der Sonntagszeitung Zett war am 17.02.2013 ein interessantes Gespräch mit dem Kommunikationsexperten und Rhetoriktrainer Bernhard Ahammer erschienen, das ich hier mit freundlicher Genehmigung der Zett-Redaktion in vollem Umfang wiedergebe: Mehr Mut zum eigenen Dialekt Herr Ahammer, Sie sind Rhetoriktrainer und halten Ihre Seminare im deutschsprachigen Raum – auch in Südtirol. Was ist das Besondere
