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Quotidiano A. Adige
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Rifiuto del diverso, riflesso «nazionale».
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Questa lettera è apparsa oggi sul quotidiano A. Adige: POCA CORTESIA Nel convegno medico di Merano le relazioni tutte in tedesco È la prima volta che vengo a Merano: città bellissima e civilissima. Sono stato 2 giorni per il congresso internazionale sulla medicina delle catastrofi organizzato dal dott. Norbert Pfeifer dell’Ospedale di Merano. Me ne
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Benvenuto, direttore.
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L’annunciato avvicendamento alla direzione dell’A. Adige viene confermato sulla prima pagina dell’edizione odierna, con Alberto Faustini che prende in mano le redini e l’uscita di Sergio Baraldi. Sotto la sua direzione il quotidiano si è distinto per una linea «di combattimento», e non solo ha cavalcato l’onda etnica, ma spesso e volentieri ne era anche
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Convivenza, tra virgolette.
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Un quotidiano che a parole s’impegna per la convivenza, quale immagine potrebbe pubblicare sul suo sito internet onde smorzare il rancore e l’odio etnico? Questa sembrerebbe un’ottima scelta: La foto, raffigurante dei cartelli di montagna — su uno dei quali un idiota ha scritto una frase offensiva nei confronti degli italiani — da almeno due
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Militärkultur.
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Krieg ist Frieden. Freiheit ist Sklaverei. Ignoranz ist Stärke. — George Orwell, »1984« Auf dieses Zitat im Zusammenhang mit der Aufforderung der »deutschen Kultur«, der Alpinibrigade Tridentina eine Brixner Straße zu widmen, hat mich unser Beppi gebracht. Laut einem Artikel, der vorgestern in der Tageszeitung A. Adige erschienen ist, sprechen sich Josef Gelmi (Theologe und
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CAI und Adesc Alt.
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Der CAI Südtirol, insbesondere sein Bergrettungsdienst CNSAS, benützt im Ladinischen konsequent die Landesbezeichnung Adesc Alt (s. Bild). Nachdem ich festgestellt hatte, dass dieser Name in keinem Ladinischwörterbuch aufscheint (weder SPELL/Ladin Dolomitan, noch im Grödner oder Gadertaler Wörterbuch) habe ich beim dafür zuständigen Istitut Ladin Micurà de Rü nachgefragt. Von dort hat mir Herr Leander Moroder,
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Die Macht des »Alto Adige«.
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Selbst Günther Pallaver scheint die Rolle des A. Adige nicht mehr ganz geheuer zu sein: http://www.brennerbasisdemokratie.eu/wp-content/uploads/2011/02/110214_pallaver.m4v Transkription: »Der Politikwissenschaftler Günther Pallaver hat auf die herausragende Rolle der Medien im Konflikt um die 150-Jahr(e)-Feiern hingewiesen. Das Beispiel der Tageszeitung »Alto Adige« verdeutliche eine seit 20 Jahren anhaltende Entwicklung in Italien. Die Medien haben laut Pallaver das
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Distorsioni.
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Ma non deve stupire la reazione degli italiani, forse anche perché nel mondo tedesco non è stata mai avviata una vera rielaborazione della storia del XX secolo, marginalizzando chi — tra i sudtirolesi — questo lavoro ha tentato di portarlo avanti. Feststellung des interviewenden A. Adige während eines Gesprächs mit SVP-Obmann Theiner und PD-Landesrat Tommasini,
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No alla storicizzazione.
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La trattativa Comune-Provincia-Stato per la riapertura del Monumento alla vittoria sta subendo un’accelerazione. Come la giudica? Bene, sono favorevole. È giusto che il monumento venga aperto durante il giorno e la sera sia invece prevista ancora una protezione, per evitare atti di vandalismo. È una bella opera, è tempo che venga restituito ai cittadini. La