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«Giù le mani»?
Ma i giornalisti locali della Rai farebbero meglio a battersi al grido di «Los von Trient»

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di Romano Viola

C’era da scommetterci: alla notizia della possibile provincializzazione della Rai locale, i giornalisti italiani hanno subito gridato: «Giù le mani!». E’ dal 1992, anno della chiusura del Pacchetto, che noi italiani non facciamo che gridare: «Giù le mani!», ad ogni nuova competenza provinciale. Ricordate? Giù le mani dalla scuola! Giù le mani dai beni demaniali dello Stato! Giù le mani dalle strade dell’Anas! Giù le mani dalle centrali elettriche! Giù le mani dal Conservatorio! Ogni volta venivano ipotizzati rischi spaventosi. Ed ogni volta, dopo la provincializzazione, tutto poi funzionava molto meglio di prima.
L’acme delle paure irrazionali fu raggiunto una dozzina di anni fa, con la provincializzazione della scuola. Ci furono strilli infiniti, a destra come a sinistra, al pensiero della libertà d’insegnamento minacciata dall’orrida Svp. Poi, come sappiamo, la libertà non è stata toccata e il temuto Orco-Provincia ha pagato gli insegnanti molto più che lo Stato: tanto strillare per nulla! Ciò premesso, qualcuno mi spiega perché mai una Provincia che lascia piena libertà agli insegnanti della scuola, del Conservatorio, dell’Università, dovrebbe toglierla proprio ai giornalisti della Rai?
Non sono uno specialista dell’informazione. Eppure a me sembra che una Rai provincializzata potrebbe aprire ai giornalisti italiani opportunità professionali – nonché occupazionali – di notevole interesse. Fino ad oggi, dopo tutto, hanno sempre dovuto dividere a metà con la Rai di Trento i magri spazi disponibili per le trasmissioni radiotelevisive. Una Rai gestita della Provincia potrebbe garantire spazi molto maggiori. E i giornalisti potrebbero dare al gruppo linguistico italiano informazioni e servizi più ampi e ricchi di quelli attuali.
Per finire, prendo il coraggio a due mani per un paio di domande un po’ provocatorie: i giornalisti italiani della Rai di Bolzano non si sentono professionalmente un po’ condizionati dal dover sempre lavorare in simbiosi, come gemelli siamesi, con la Rai di Trento? Non sarebbe forse allora molto più vantaggioso per loro (se mi si passa la battuta) lanciare un bel «Los von Trient!», più che il solito «Giù le mani dalla Rai!»?


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Comentârs

9 responses to “«Giù le mani»?
Ma i giornalisti locali della Rai farebbero meglio a battersi al grido di «Los von Trient»

  1. pérvasion avatar

    Ich sehe es ähnlich wie Romano Viola. Es ist freilich hinzuzufügen, dass Opposition, Journalisten, Bürger und Gewerkschaften darüber wachen sollten, dass die Rai beim Übergang an das Land nicht in ein Abhängigkeitsverhältnis zur Politik gerät. Es geht also darum, wie man den Prozess gestaltet und nicht, wie man ihn verhindert. Übrigens ist ja die staatliche Rai alles andere als ein Beispiel von politischer Unabhängigkeit. Ich bin davon überzeugt, dass sich die Freiheit der Journalisten mit etwas Geschick wesentlich ausbauen statt einschränken ließe. Die grundsätzliche und ideologische Abwehrhaltung einiger dient diesem Ziel jedoch gar nicht.

  2. succus avatar
    succus

    Auch ich kann hier nur zustimmen. Jeder sollte sich vor Augen halten, in welch desaströsem Zustand die Medienlandschaft in Italien mittlerweile verkommen ist. Bisher hat sich die lokale Rai den Umständen entsprechend nicht schlecht geschlagen. Ich erinnere mich an unzählige kritische Kommentare bezüglich der Medienlandschaft von Redakteuren der RAI Sender Bozen. Die Verlagerung der Kompetenzen an das Land kann ein Gewinn sein. Was es braucht, ist sicherlich ein Gremium aus Experten, das die Pressefreiheit in unserem Land beobachtet und beurteilt. Zudem wäre es eine Chance, die Qualität des Senders zu verbessern, hier besteht noch Nachholbedarf.

  3. fabivS avatar
    fabivS

    beh… qualcuno si sarebbe mai aspettato qualcosa di diverso? Nihil sub sole novi. Non mi stupirebbe nemmeno se quelli di Video Bolzano33 trasferissero in maniera simbolica la sede legale a Roma…

  4. Val. avatar

    Video Bolzano 33 (per volontà  del defunto fondatore Rolando Boesso) è in mano a una società  d’imprenditori sudtirolesi (tra i quali Senfter), la stessa della tv digitale in lingua tedesca SDF.

  5. pérvasion avatar

    Hinweis: Ich habe soeben die gekürzte Fassung des Artikels (wie im Alto Adige erschienen) durch die ungekürzte ersetzt, die mir Herr Viola nun hat zukommen lassen. Ich danke ihm dafür.

  6. gadilu avatar
    gadilu

    *ironia on* Strano però come il famoso e orripilante “Hetzblatt” degli altoatesini possa talvolta pubblicare questi documenti di fideistico narcisismo provinciale *ironia off*.

  7. pérvasion avatar

    Heute ist im Alto Adige zum selben Thema eine Stellungnahme von Sergio Camin (Rubrik: »Visti dal basso«) erschienen:

    Passaggio di competenze a livello locale
    Caro Pd scandalizzati per la Rai
    di Minzolini e di porta a porta
    non per il pericolo Provincia

    Confesso che non capisco la levata di scudi di tanti, compreso il Pd, partito qui di governo, contro la richiesta della Provincia di avere competenza sulla Rai locale.
    Avete presente che cos’è la Rai oggi? Ma davvero i nuovi gestori sarebbero peggio degli attuali? Ovviamente d’accordo sulla piena libertà  di informazione, ma nella Rai che censura i talk-show, nella Rai di Minzolini, nella Rai dei porta a porta che libertà  c’è? Perdonatemi ma se devo scandalizzarmi, ci sono tante cose in Rai prima del pericolo Provincia. La censura attualmente in atto è sparita dalle prime pagine dei giornali solo perché è immediatamente successo qualcosa di ancora più indecente come la violazione delle regole per decreto. Inviterei tutti gli scandalizzati locali a vedere il Tg1 in questi giorni, per capire che Rai stanno difendendo dall’attacco provinciale. E guardate che non mi riferisco alla faccia di Minzolini, uno dei tanti esempi della piena validità  delle osservazioni lombrosiane. Quello che dicono e come lo dicono riesce ad essere decisamente peggio, un ufficio stampa dell’omino coi tacchi. Una Rai più locale? Qui, in Alto Adige, il problema non è impedire che l’autonomia abbia più poteri ma semmai di rivederne la gestione. L’autonomia auspicata, l’autonomia territoriale e non linguistica, l’autonomia di tutti non può avere un padrone, che decide anche per gli altri. È l’arroganza e l’assenza di dialogo che dà  fastidio. Questo irrita ma non lo si risolve di certo limitando le competenze. Quindi, cari signori del Pd, se volete incazzarvi per la Rai, di argomenti ne avete un sacco, se il problema è invece la Svp, allora cercate di far valere il ruolo che avete.

  8. pérvasion avatar

    @gadilu

    Eigenzitat:

    Detto questo, l’Alto Adige è certamente di gran lunga il peggiore di tutti. È vero, offre spazio a commentatori «esterni» più o meno bravi, a volte ottimi, ma se consideriamo la parte — chiamamola così — «redazionale» si tratta di un quotidiano spaventoso che con certe campagne d’odio (che sfodera ormai un giorno sì e l’altro pure) contribuisce attivamente a peggiorare il clima sociale.

  9. gadilu avatar
    gadilu

    Sarà  come dici te. Ma perché, scusa, i commentatori sono “esterni”? Questi articoli li vendono separatamente in una busta acclusa al quotidiano ma ben distinta da esso? Comunque il pezzo di Camin è ottimo (meglio di quello di Viola, che ha scritto solo l’ennesima variazione sul tema).

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