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Storia… repressa.

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Ciò che viene documentato da questo brevissimo spezzone potrebbe essere il risultato di decenni di televisione berlusconiana — oppure il sintomo di troppa spensieratezza nell’affrontare e fare i conti con la (propria) storia. In ogni caso l’episodio e quel che, in tutta la sua banalità, evidenzia è molto preoccupante.

A volte sarebbe meglio occuparsi anche del passato invece di farsi ingannare da slogan (purtroppo alquanto diffusi anche in Sudtirolo) come «meglio guardare avanti» o «il passato è passato». Chi ignora la storia non è in grado di trarne i necessari insegnamenti per il presente.

Vedi anche: 01 02 || 01



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Comentârs

5 responses to “Storia… repressa.”

  1. succus avatar
    succus

    Fairerweise muss ich sagen, dass die obige Episode auch im deutschen Unterschichtenfernsehen (vielleicht mit Fragen zu Mussolini) hätte stattfinden können. Da tun sich Abgründe auf…

  2. Objektivität avatar
    Objektivität

    Mamma mia quanta ignoranza, che tristezza!!

  3. Senoner avatar
    Senoner

    Unglaublich, so dumm kann man ja gar nicht sein: wenn nur mehr eine Möglickeit bleibt, zweifelt die Kanditatin immer noch “… sarà  forse il 1933?!?”
    Das kann nur ein Fake sein. Wie so oft, ist auch hier alles nur gestellt und bereits im Voraus vereinbart was jeder zu sagen hat, damit die Sendung die Aufmerksamkeit der Zuseher weckt.

    1. hunter avatar
      hunter

      das “ist es vielleicht” mit einem leichten lächeln auf den lippen gesagt, würde ich dann doch eher als humor interpretieren?

  4. Val. avatar

    Condivido la preoccupazione di Simon. Purtroppo non si tratta di un fake o d’un caso isolato: non è la prima volta che nel quiz “L’Eredità ” i concorrenti non riescono a collocare i totalitarismi di Germania e Italia tra le due guerre mondiali – solo che questa volta ha fatto notizia.
    Segnalo a tal proposito un’ottima riflessione del direttore de “ilPost”, Luca Sofri, da sempre in prima linea nel denunciare le responsabilità  dei media (compresi quotidiani “autorevoli”) nell’alimentare l’approssimazione e l’ignoranza (non solo storica) di moltissimi italiani:

    La Rai e la nuova identità italiana

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