Un plauso al Servizio strade del Sudtirolo che da qualche tempo ha cominciato a montare, oltre alla segnaletica verso Österreich/Austria anche quella indicante la città di Innsbruck, completa della relativa distanza. Finora, infatti, e per troppo tempo, ciò che si trovava al di là del confine (non più esistente, come ci raccontano) veniva considerato zona grigia — Austria appunto, e null’altro.
Dall’altra parte del confine (inesistente), invece, è da sempre che i cartelli indicano la via per Bozen, Meran, Bruneck oppure Gossensaß. Un modo semplice per creare vicinanza e familiarità, fors’anche curiosità, senza ricorrere a riferimenti troppo astratti all’estero.
Non siamo ancora alla piena normalizzazione, ché viene indicato solamente il capoluogo, ma almeno alla sostanziale parità di trattamento con la segnaletica per Trento. Da qui, forse, passo per passo giungeremo a una situazione più omogenea.
Foto scattata all’uscita autostradale Brixen-Pustertal/Bressanone-Pusteria dell’A22.
7 replies on “Cartelli «normalizzati» (o quasi).”
Im Pustertal wurden jetzt zusätzliche Schilder nach Lienz aufgestellt. Fehlt noch ein Hinweis von Lesern aus dem Vinschgau, ob dort Schilder nach Landeck montiert wurden.
Das ist ein Anfang, aber zwischen Brenner und Innsbruck gibt es auch viele Ortschaften und Täler die je näher man kommt auch angeschrieben gehören.
Ich war heute mit meiner Familie im Obervinschgau wandern und kann positives berichten. An der Malser Heide steht ein zusätzliches Schild: Landeck 68 km.
Habt ihr die schönen (relativ neuen) Schilder auf der Autobahn bei Innsbruck gesehen? Ein fettes “Bozen” mit einem kleinen grünen “Brenner” darunter. Das können wir doch auch, oder?
A me piacciono anche qui cartelli tipo Tokyo 17.342 km o New York 6704 (faccio per dire, le cifre le ignoro).
Mi sembra un commento intelligente.
Vero? Anche a me. Comunque non più stupido degli altri che leggo qui.