Nell’eterno emergenzialismo italiano ogni problema è una guerra e richiede un arruolamento, o nelle schiere nemiche (e diventi il capro espiatorio) o in quelle dei “buoni”. Il problema viene così stilizzato, ipersemplificato, ridotto a figurina sottile, oppure gonfiato a dismisura. Si noti che a volte il problema esiste, mentre a volte non sarebbe neppur degno di menzione. In ogni caso, quale che sia il procedimento a cui viene sottoposto il “problema” la soluzione è sempre quella di dichiaragli “guerra”, e chi è l’esperto della guerra? Il militare. Così abbiamo un generale per i vaccini e tanti sottufficiali per combattere i venditori abusivi di aste per selfie. È il decoro fattosi voglia di mobilitazione sociale permanente, è la voglia di dare e ricevere ordini.
Wolf Bukowski, autore, giornalista e blogger, intervistato da Elisa Brunelli per Salto
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