Sprachpolitik/
Politica linguistica
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Commercio e ristorazione:
Barcellona fa rispettare i diritti linguistici.–
La Città di Barcellona ha deciso di comunicare meglio alle imprese attive sul suo territorio comunale i dettagli della legislazione linguistica vigente. Al contempo verrà intensificata l’attività ispettiva e sanzionatoria, in modo da garantire al meglio i diritti delle persone catalanofone nei negozi e nei ristoranti. Questo è ciò che recentemente ha annunciato l’incaricata alla
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In Spagna le grandi imprese dovranno comunicare in catalano.
Oltre a basco, galiziano e castigliano–
In Catalogna le imprese hanno già l’obbligo di rivolgersi in catalano alla clientela che parla tale lingua. Un dovere analogo, che si traduce in un diritto per la cittadinanza, in Sudtirolo non esiste. Ora una modifica al disegno di legge che regolamenterà il servizio alla clientela delle ditte in Spagna prevede di introdurre l’obbligo di
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Barcelona hat eine Sprachbeauftragte.
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Das Amt ist direkt dem Bürgermeister unterstellt und wird Maßnahmen ergreifen, die den Niedergang der katalanischen Sprache in der Hauptstadt von Katalonien stoppen und umkehren sollen. Angekündigt hatte Jaume Collboni (PSC), der sozialistische Bürgermeister von Barcelona, die Einrichtung eines Sprachbüros im Dezember 2024. Rund ein halbes Jahr später ist es so weit. Zuvor war in
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Québec: Spazio predominante al francese nelle insegne.
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Dal 1° giugno di quest’anno in Québec è entrata in vigore una novità relativa alle insegne dei negozi e pubblici esercizi sulle facciate degli edifici. D’ora inanzi, infatti, il francese, lingua minoritaria in Canada, vi dovrà godere di uno spazio «nettamente predominante». Il regolamento esecutivo della legge precisa come ciò significhi che nelle insegne che
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L’Università dei Paesi Baschi elimina il suo nome spagnolo.
UPV/EHU → EHU–
L’università pubblica dei Paesi Baschi, fondata nel 1980 ma erede della precedente Università di Bilbao, ha recentemente reso pubblica la decisione di rinunciare al proprio nome in lingua castigliana UPV (acronimo di Universidad del País Vasco) e di mantenere solo quello in lingua basca EHU (Euskal Herriko Unibertsitatea), nell’ambito di un più generale rinnovamento della
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›Sprachloser‹ Gemeindewahlkampf.
Bozen–
Gestern gingen in den beiden größten Städten des Landes, Bozen und Meran, die Stichwahlen um das Bürgermeisterinnenamt über die Bühne. Dabei spielte in der Landeshauptstadt die deutsche Sprache praktisch keine Rolle. Während der knapp siegreiche Rechtskandidat Claudio Corrarati immerhin auf Deutsch antwortete, wenn er von deutschsprachigen Medien befragt wurde, fiel der Bürgermeisterkandidat von Mittelinks, Juri
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Der belgische Pass ist nicht ›nur‹ viersprachig.
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Ich hatte ihn schon einmal als Beispiel für einen mehrsprachigen Reisepass thematisiert, doch eigentlich gibt es dazu noch mehr zu sagen — und es spricht Bände über die Sprachpolitik. Der belgische Pass ist nämlich nicht bloß viersprachig, sondern auch noch sprachlich der Halterin angepasst. Wie die folgende Grafik veranschaulicht, gibt es den Umschlag in drei
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Il Canada ha un ministro alle lingue ufficiali.
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Da qualche mese la Catalogna ha, per la prima volta, un ministro di politica linguistica. Il Canada invece ha un ministro responsabile delle lingue ufficiali dal 2003, cui dal 2020 il Québec ha affiancato il proprio ministro alla francesizzazione. Si noti: un membro del governo federale (canadese) è responsabile dei diritti linguistici in generale, mentre