Dal 1° giugno di quest’anno in Québec è entrata in vigore una novità relativa alle insegne dei negozi e pubblici esercizi sulle facciate degli edifici. D’ora inanzi, infatti, il francese, lingua minoritaria in Canada, vi dovrà godere di uno spazio «nettamente predominante». Il regolamento esecutivo della legge precisa come ciò significhi che nelle insegne che insistono o sono visibili dallo spazio pubblico, il testo in lingua francese debba avere dimensioni «almeno due volte maggiori» rispetto allo spazio accordato a una o più altre lingue.
Tale obbligo si aggiunge a quelli già vigenti per le etichette dei prodotti (con dimensione del testo almeno eguale a quella in lingua diversa dal francese), per la pubblicità, la lingua sul posto di lavoro e via discorrendo. Ovviamente era già obbligatorio l’uso della lingua di Molière anche nelle insegne commerciali: la novità riguarda il fatto che debba appunto avere un impatto visivo predominante.
A queste regole dovranno conformarsi al più presto anche le aziende esistenti e non solo quelle nuove o che vogliano apporre insegne in futuro.
Nel 2022 l’Assemblea nazionale del Québec aveva approvato una riforma della legislazione linguistica volta a rafforzare ulteriormente la posizione della lingua francese. Tra le varie misure introdotte in quell’occasione c’è anche quella relativa alle insegne, entrata in vigore adesso.
Molti negozi sono arrivati impreparati alla data del 1° giugno, ma il ministro quebecchese alla lingua francese, Jean-François Roberge, ha tranquillizzato i titolari. Chi per esempio si è già rivolto all’Office québécois de la langue française (OQLF) per venire accompagnato nelle necessarie modifiche alle proprie insegne, verrà per ora considerato in buona fede ovvero «in fase di adeguamento» piuttosto che in infrazione.
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