Markus Lobis su Facebook scrive «Sudtirolo». Al consigliere comunale di Bressanone Antonio Bova (AAnC) non va giù e protesta.
Gli argomenti sono i soliti:
- «Sudtirolo» non va bene perché in italiano non esistono la «d» e la «t» attaccate.
 - Inoltre, semmai, si dovrebbe dire «Tirolo del Sud», in quanto «in italiano si usano le preposizioni».
 - «Alto Adige» non è un’imposizione fascista, esiste già dall’epoca napoleonica.
 - «Rispetto» e «cultura» e poco altro, ché di vere ragioni — se non politiche — non ce ne sono.
 
E allora vediamo:
- (1) Può darsi che la «d» e la «t» in italiano non si usino comunemente, ma
- è l’uso che determina quel che è corretto o meno e non viceversa e
 - sia la Treccani sia il dizionario Garzanti contemplano l’aggettivo «sudtirolese» che (fino a prova contraria contiene la «d» e la «t» attaccate.
 
 - (2) Questo viene contraddetto da «Sudafrica», «Sud-Tirolo» e «Sud America» che non contengono la «d» e la «t» attaccate ma non usano le preposizioni.
 - (3) Un’imposizione fascista rimane tale anche se l’oggetto dell’imposizione è un nome inventato da qualcun’altro. E un’ingiustizia non è meno ingiusta solo perché viene perpetrata due volte.
 - (4) Non so che dire.
- Qual’è il rispetto nei confronti di chi si è visto imporre non un nome frutto della fantasia, bensì migliaia? E che sino ad oggi non solo qualcuno usa in ambito privato, ma che sono gli unici ad avere carattere ufficiale?
 - Cultura… cultura? Davvero
 
 
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