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Far saltare in aria il «Valle de los Caí­dos»?

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L’influente giornalista, opinionista, ricercatore e autore americano Jon Lee Anderson (The New York Times, Le Monde, The Guardian…) ha scritto un articolo per la rubrica «Zona Crí­tica» del portale d’informazione eldiario.es, intitolato «Dinamitar el Valle de los Caí­dos» — che ha collezionato un numero notevole di adesioni da parte di intellettuali (oltre che di semplici cittadini) spagnoli.

Il «Valle de los Caí­dos» (Valle dei Caduti), che Anderson propone di abbattere, è un monumento franchista posto nella Sierra de Guadarrama, poco distante da Madrid, che accoglie le spoglie di Francisco Franco e di José Antonio Primo de Rivera, fondatore del partito fascista «Falange Española». Inoltre, vi sono sepolti più di 30.000 combattenti di ambe le fazioni — franchista e repubblicana — caduti durante la guerra civile.

L’immenso e monumentale complesso, alla cui realizzazione parteciparono numerosi artisti e che comprende anche un’abbazia benedettina, una basilica e la più grande croce del mondo cristiano (alta 150m), fu costruito con l’ausilio dei prigionieri politici repubblicani.

La cosiddetta «Legge della Memoria Storica» (Ley de Memoria Histórica), emanata dal governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero nel 2007, contiene un articolo specifico (art. 16) per il «Valle de los Caídos». Ne dispone la spoliticizzazione, proibendovi qualsiasi atto politico, l’esaltazione della guerra civile, dei suoi protagonisti e del franchismo. Furono inoltre rimossi molti simboli e opere d’arte inneggianti al regime franchista.

Ciononostante, com’è ovvio, il complesso monumentale continua ad attirare numerosi nostalgici franchisti, se non altro per la presenza della tomba del Caudillo.

Jon Lee Anderson critica il fatto che in un paese democratico esista un luogo pubblico in cui lui (e quindi un normale cittadino) si senta un estraneo, mentre i seguaci di un sistema totalitario si possono sentire a casa loro, grazie a uno stato comunque «inspiegabilmente compiacente».

[Durante una visita al «Valle»] sentivo di trovarmi in un posto maledetto, e che questo posto andava distrutto, che finché esistesse i fascisti […] potevano riunirvisi e sentirsi in qualche modo rivendicati nelle loro nefaste ideologie e perfino sognare la possibilità di un ritorno al potere.

— Anderson

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