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Convenzione e guerra civile.

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Il senatore Francesco Palermo (SVPD), intervistato da Luca Sticcotti per Salto, fa il punto della situazione sulla Convenzione che dovrebbe riformare l’autonomia. Dovrebbe.

Sono due le affermazioni del senatore ad essere particolarmente interessanti:

  1. La trattativa finanziaria con lo stato e la definizione di nuove competenze verranno portate avanti indipendentemente ed al di fuori della Convenzione, che quindi si limiterà  a ridefinire questioni interne al Sudtirolo. I temi forti — e che ovviamente influenzano pesantemente anche la «politica interna» — rimarranno ancora una volta riservati ai soliti (e pochi) noti.
  2. Spiega inoltre il senatore che la proposta di M5S e Iniziativa per più democrazia di fare eleggere i membri della Convenzione

    porterebbe alla guerra civile o all’inutilità  assoluta. Ce l’abbiamo già  un organo elettivo e non vogliamo che succeda come in Venezuela quando Chavez fece eleggere oltre al parlamento anche l’assemblea costituente.

    Un’affermazione davvero stupefacente. Pur trovando, personalmente, assolutamente interessante sperimentare forme diverse di partecipazione rispetto a quella elettiva, discreditare una proposta più che legittima ricorrendo allo spettro della guerra civile è irricevibile e antidemocratico. Ne sanno qualcosa coloro che difendono l’autodeterminazione, ma ormai quella di offendere chiunque sostenga idee ’diverse’ sembra essere diventata una prassi normale e generalmente accettata.
    Interessante infine come il Sudtirolo — secondo alcuni — non sarebbe paragonabile a Scozia o Catalogna, mentre non sembrano esserci problemi a confrontarlo con realtà  remote (non solo geograficamente) come l’Ucraina e il Venezuela.

Vedi anche: 01



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Comentârs

8 responses to “Convenzione e guerra civile.”

  1. Gabriele Di Luca avatar
    Gabriele Di Luca

    Palermo non ha paragonato il Sudtirolo al Venezuela o all’Ucraina, ha solo evocato la degenerazione di alcuni processi decisionali, occorsi per l’appunto in quei Paesi, per prospettare un rischio “procedurale”. Ovviamente non è assolutamente detto che tali problemi si ripeterebbero in una diversa situazione e in un diverso contesto. Del resto, non è un mistero che Palermo sia sostenitore di meccanismi di partecipazione “controllata” e molto “normata”.

    1. niwo avatar
      niwo

      Also in meinen Ohren klingt dies schon nach Vergleich, zumindest wird eine ganz bestimmte Botschaft suggeriert und die riecht nach Bürgerkrieg und Chavez. OK, er ist dagegen, dass bei der Wahl des Konventes partizipative Mechanismen angewandt werden. Hat er hierfür keine besseren Argumente parat als eine subtile Verbindung mit Bürgerkrieg und Chavez herzustellen? Oder möchte er schon mal präventiv die basisdemokratische Beteiligung der BürgerInnen zur Gestaltung von Südtirols Zukunft mit dem Nimbus eines größtmöglichen Risikos gleichsetzen? Der Rückgriff auf ähnliche Instrumente aus der Mottenkiste wäre ja wahrlich nicht neu.

      1. pérvasion avatar

        Zur Korrektur: Palermo ist nicht gegen partizipative Elemente (die in seinem Vorschlag auch enthalten wären), sondern gegen eine von 5SB und Initiative vorgeschlagene repräsentative »verfassunggebende« (oder »statutgebende«) Versammlung.

        Dies ändert aber nichts an deiner Aussage über die unzulässige Art, wie er für seinen und gegen andere Vorschläge argumentiert.

      2. Gabriele Di Luca avatar
        Gabriele Di Luca

        Molto banalmente: la sua paura è che l’applicazione di metodi “estremamente” partecipativi si riveli controproducente per trovare un accordo “effettivo” e soprattutto “più rapido”. Il tono è quello di una persona scettica e non quello di chi vuole diffondere allarme.

      3. hunter avatar
        hunter

        wenn es schon kein vergleich ist, so wird doch etwas suggeriert. ich finde es schon etwas bizarr, die worte “bürgerkrieg” und “venezuela” im zusammenhang mit dem vorschlag, konventsmitglieder zu wählen, zu nennen. was möchte palermo damit bezwecken?
        es wäre ungefähr so, wie wenn er im zusammenhang mit den kommenden landtagswahlen sagen würde: “im irak ist es bei den wahlen zu anschlägen durch extremisten gekommen”.

      4. Gabriele Di Luca avatar
        Gabriele Di Luca

        Guerra civile vuol dire anche “casino”. Scoppia la guerra civile, in italiano, significa scoppia un gran casino. Si chiama iperbole.

      5. Christoph Moar avatar
        Christoph Moar

        Conoscendo Francesco, e il suo stile di discorso, propengo per l’iperbole anch’io. Il guaio e’ che per capirla, un iperbole, bisogna sempre sentire l’intero discorso, e l’intonazione della frase, e non quelle poche frasi che l’invervistatore poi tira fuori in un articolo. Un altro genio, in questo stile, e’ Florian Kronbichler, di cui alcuni spezzoni di discorso, concentrati dall’intervistatore in un breve articoletto, fanno scuotere la testa. Chi ci pensa un attimo con un minimo di sensibilità , pero’, capisce ben da solo che un professore di guirisprudenza, con incarici accademici e consultativi in ambito internazionale e un ruolo istituzionale di senatore non vuole dire che siamo a cinque minuti da una guerra civile in Italia. Come chi dice che il consiglio comunale di Bolzano sia un bordello o un casino, non intende veramente dire si tratti di un vero postribolo. Non attacchiamoci alle parole, ma guardiamo piuttosto alla semantica di quanto detto da Palermo…

      6. hunter avatar
        hunter

        @ gadilu
        hyperbeln gibt es auch auf deutsch. dennoch halte ich martialische rhetorik in diesem zusammenhang für völlig unangebracht. solche prozesse sollte man eher mit “deeskalation” angehen, anstatt diffuse verbindungen zu gewalt herzustellen.

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