Davvero non capisco perché la Svp abbia voluto aprire una stagione di restaurazione che è iniziata con l’imposizione del calendario scolastico, per passare dalla legge sulla toponomastica alle spinte per non adeguarsi alle liberalizzazioni volute da Monti fino a quest’ultima questione della riforma della legge elettorale. In tutti questi quattro esempi, e non sono questioni marginali, è costante l’attacco ai diritti dei cittadini che significa tornare al Medioevo. Ma indietro non si torna.
Antonio Frena, segretario del PD in Sudtirolo, «A. Adige» del 13.02.2012
L’unico enorme scandalo, che andrà ulteriormente approfondito anche su , è quello della legge elettorale. L’introduzione del sistema D’Hondt in Sudtirolo è veramente improponibile e andrà combattuta con tutti i mezzi a disposizione.
La definizione del calendario scolastico invece è una prassi internazionale e la settimana corta caratterizza i sistemi educativi di molti paesi tra i più avanzati. Che l’abolizione del Tolomei, rimasta ben sotto le raccomandazioni dell’ONU nella proposta dell’SVP, o il freno al neoliberalismo spinto di Monti, vengano associati al medioevo da un politico (vagamente) di sinistra, è veramente esilarante.
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