Il Corriere, nel suo inserto sudtirolese di oggi, scrive:
«Per entrare in giunta – parte in quarta Maurizio Bosatra, commissario della Lega – dobbiamo avere un assessore. Averne due è una scelta politica. Poi mi chiedo se l’assessore ladino, in giunta d’ufficio, è un diritto».
Se c’era bisogno di una dimostrazione del fatto che non stiamo certo parlando di rappresentanza in senso ampio, né tantomeno di tutela delle minoranze, Bosatra ce la fornisce in maniera totalmente spudorata. Ammesso e non concesso infatti che ciò possa favorire la nomina di un secondo assessore «di lingua italiana» (ma soprattutto: leghista, che di questo stiamo parlando), la Lega sarebbe disposta perfino ad annientare la rappresentanza della minoranza più piccola, quella degna di maggior tutela. Evidentemente parte della maggioranza nazionale è talmente avezza a qualsiasi tipo di privilegio che non si rende nemmeno conto della propria arroganza.
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