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«Nicht-Menschen»

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Un commento di Fabio Rigali

Pare che nelle ultime ore sia montata una polemica sulla seconda discussione svoltasi nell’aula 1 dell’open space di Merano. Purtroppo è uno strascico che lascia l’amaro in bocca, a fronte di una discussione che io ho sempre percepito come molto positiva. Ora, leggendo su Salto e, specularmente, su unsertirol24 mi è giunta un’immagine riflessa, distorta e purtroppo abbastanza sgradevole della discussione che si è svolta a Merano. Un’immagine che non rende giustizia dell’evento e non voglio lasciare così.

Si da il caso che io fossi presente materialmente al diverbio tra «Nicht-Menschen» e la signora Ciola. Come presenti erano molti altri spettatori, di diverse aree politiche: la signora Kury, dello Sbarba, esponenti di Süd-Tiroler Freiheit, Schützen e molta altra gente che partecipava senza avere una collocazione politica precisa. Nel complesso il pubblico era molto variegato. La discussione, come ci si può immaginare, è spaziata dall’integrazione dei migranti alla scuola plurilingue. Con un ampio capitolo sulla questione dei relitti fascisti e dei toponimi, seguita all’intervento, incisivo ma corretto, di Cristian Kollmann. Era ovvio che alcune posizioni non fossero conciliabili ma, la discussione è stata fair e non si è mai arrivati allo scontro.

Entrando nel vivo del diverbio riportato dall’informazione online, il punto della discordia è stato la pretesa da parte di Kollmann di una decisa ed unitaria presa di distanza degli italiani dal fascismo. Al che, dopo aver detto che la visione generalizzata degli italiani come fascisti la offendeva, la signora Ciola, visibilmente commossa, abbandonava l’aula. I toni erano rimasti piuttosto pacati e, a parte qualche commento un po’ fastidioso e la moderazione poco energica, l’andarsene all’improvviso mi è parso una mossa molto emozionale ed esagerata anche al momento. Infatti nessun altro partecipante pareva scosso dall’andamento della dibattito. Ma, si sa, ognuno reagisce diversamente. Così dopo che si era creata un’aria particolarmente pesante ho deciso di prendere la parola e raccontare un aneddoto divertente sulle diverse posizioni che esistono in seno alla comunità italiana.

Ora, entrando nel merito, si può dare atto che la generalizzazione italiani=fascisti è offensiva ed obbiettare che il pretendere scuse generalizzate da un gruppo, ritenendolo idealmente complice di una dittatura per il semplice fatto di parlare una lingua, non è probabilmente il primo passo da fare verso un dialogo interetnico. D’altra parte non viviamo in un mondo così innocente come crediamo ed esistono purtroppo un gran numero di esponenti in seno alla comunità italiana della provincia che, quando non si arrivi proprio all’adesione ideale al fascismo, ha sicuramente una visione abbastanza «tollerante» del ventennio e del neofascismo. L’impressione che molti non abbiano mai fatto i conti con il fascismo in Sudtirolo ha una certa ragione d’essere, fermo restando che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli e che ognuno è responsabile solo di sé.

Visioni inconciliabili, dunque? Probabilmente. Ad ogni modo abbandonare la discussione per cominciarne una virtuale su Kollmann come «Nicht-Mensch», come ha deciso di fare la signora in questione, non rende giustizia al clima positivo che si è respirato a Merano. Negare l’umanità a qualcuno, chiunque esso sia, solo perché non la pensa come vogliamo noi, è gravissimo e mi auguro si tratti solo dell’effetto temporaneo di un’emozionalità esagerata.

Inoltre dipingere a toni foschi gli open spaces, descriverli come luoghi di scontro monopolizzati dalla «estrema destra tedesca», in cui si rischia di venir aggrediti verbalmente ed offesi, è falso, fuorviante, contrario allo spirito della manifestazione e controproducente. In questo modo, purtroppo si rischia anche di far passare la voglia a molti di parteciparvi. Probabilmente in primis proprio ai concittadini di lingua italiana, che già non hanno brillato per numero di presenze.

Il mio consiglio a tutti è quello di andare a questi incontri, perché ne vale la pena. Io stesso ne son rimasto molto sorpreso. Credo che manifestazioni di questo tipo dovrebbero essere organizzate stabilmente. La cultura della discussione ha fatto passi da gigante e, anche partendo da posizioni divergenti, il dialogo ed il confronto costruttivo ha arricchito tutti i partecipanti.


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Comentârs

30 responses to “«Nicht-Menschen»”

  1. succus avatar
    succus

    Danke für deinen Bericht, jetzt verstehe ich endlich, was das Problem in Meran war. Umso unverständlicher ist für mich der Artikel auf salto. Unsere sogenannten Journalisten kommen offensichtlich nicht ihrer Aufgabe einer möglichst objektiven Berichterstattung nach. Ansonsten hätte man den Artikel als Kommentar kennzeichnen sollen.

  2. pérvasion avatar

    Mal ein anderer Aspekt (neben der indiskutablen und menschenverachtenden Wortwahl von Frau Ciola): Könnte es sein, dass in Meran aktive ParteipolitikerInnen etwas zuviel mitgemischt haben? Widerspricht die Teilnahme von Cristina Kury, Riccardo Dello Sbarba und Cristian Kollmann nicht den Richtlinien des Konvents (sofern sie, was zumindest auf letzteren zutrifft, nicht nur Zuhörer waren)? Jedenfalls schien mir, dass dies in Bruneck, wo ich dabei war, so kommuniziert wurde… sie sollten »Zaungäste« sein…

    1. Waldgänger avatar
      Waldgänger

      Soweit ich weiß, ist Christian Kollmann, als einziger der hier aufgezählten, kein Mandatar.
      In Bozen hat sich auch Francesco Palermo in einer Diskussionsrunde eingemischt.

    2. Stefan H. avatar
      Stefan H.

      Auch ich bin der Meinung, dass genau jene Politiker, die schon kraft ihres Amtes im Landtag, Regionalrat oder im Parlament über die Zukunft der Autonomie (mit)entscheiden dürfen, lediglich als stumme Zaungäste an den Open Space Veranstaltungen teilnehmen sollten.
      Dies betrifft also gewiss Dello Sbarba und Palermo, aber nicht Kury und Kollmann.

  3. pérvasion avatar

    Übrigens: Die Forderung, alle ItalienerInnen möchten sich vom Faschismus distanzieren, halte ich genauso für einen Blödsinn wie die Auffassung, alle MuslimInnen müssten sich von Gewalt distanzieren.

    1. Waldgänger avatar
      Waldgänger

      Hierzu möchte ich einwerfen, dass durch Medien, Gesellschaft, Schule,… von allen deutschsprachigen Menschen regelmäßig, ja beinahe täglich, eine Distanzierung vom Nationalsozialismus eingefordert wird.

      1. hunter avatar
        hunter

        echt?

      2. Waldgänger avatar
        Waldgänger

        @Hunter:
        Ich höre täglich Österreich 1.
        An 6 von 7 Tagen haben sie schon vor 9 Uhr früh einmal das Wort “Nazi” gehört.
        Oder denken Sie an Fernsehsender wie “ZDF-History”.
        Oder die großen deutschen Prinmtmedien…
        Die Quersumme aus all diesen Quellen ergibt das von mir beschriebene Bild.
        Selbstverständlich handelt es sich um einen persönlichen Eindruck, nicht um die 10 Gebote…

      3. pérvasion avatar

        Es gibt m.W. keinen TV-Sender mit diesem Namen. Und es gibt m.W. auch keine »Dritten«, die von Österreichern und Deutschen eine Distanzierung verlangen. Selbst wenn es aber so wäre, fände ich es genauso einen Blödsinn wie (siehe oben).

    2. Stefan77 avatar
      Stefan77

      Wieso eigentlich nicht? Wieso können wir in Südtirol nicht verlangen, dass sich die deutsche Sprachgruppe vom Nationalsozialismus und die italienische Sprachgruppe vom Faschismus distanzieren? Beide dieser menschenverachtenden Regime haben Südtirol (und natürlich auch der gesamten Menschheit) unglaublichen Schaden zugefügt, weshalb eine öffentliche, ehrliche Distanzierung von beiden Seiten für mich kein Problem wäre. Natürlich tragen die Nachkommen keine Schuld am Geschehenen, trotzdem ist auffällig wie vor allem in der ital. Sprachgruppe Sympathien für das faschistische Regime noch immer vorhanden sind. Das hängt m.A. nach vor allem mit der Italianisierung Südtirols zusammen. Nur aufrechte Faschisten und Menschen, welche in ihrer angestammten Heimat keine Chance hatten wurden zu Kolonisatoren Südtirols. Hier konnten sie sich dann als Herren aufführen, bekamen Wohnung und Arbeit (Industriezone) und haben somit dem Faschismus viel zu verdanken. Dass dieses positive Image des Faschismus dann von Generation zu Generation weitergegeben wird, ist zum Teil auch verständlich, die negativen Seiten des Faschismus wurden in Italien bis zum heutigen Tage kaum diskutiert, wie z.B. die unglaublichen Kriegsverbrechen der ital. Armee in Abessinien, Libyen, auf dem Balkan. Aber Kriegsverbrechen haben ja nur die Deutschen begangen, während die Italiener immer “brava gente” waren.
      Natürlich dürft es nicht bei einer solchen Distanzierung bleiben. Auswirkungen des faschistisch-nationalsozialistischen Unrechts müssten wieder gut gemacht werden wie z.B. die Ortsnamensregelung. Auch Straßennamen, Namen öffentlicher Gebäude, welche an faschistische oder nationalsozialistische Parteigängern bzw. Kriegsverbrechern erinnern, müssten dann konsequenterweise getilgt werden. Faschistische Denkmäler wie z.B. Siegesdenkmal, Kapuziner-Wastl, Beinhäuser, faschistische Ornamente und Reliefs müssten musealisiert werden. “Arisierte” Immobilien, vor allem in Meran (wo sich Südtiroler bereichert haben) müssten den ehemaligen Besitzern rückerstattet werden usw. Es gäbe also viel zu tun.

    3. Tirola Bua avatar
      Tirola Bua

      Ich erinnere nur an Frei.Wild. Von den wird auch immer gefordert, dass sie sich von Rechts, Nazis usw. distanzieren

      1. pérvasion avatar

        Bei Personen, die in der Öffentlichkeit stehen und bei denen auch (berechtigt oder unberechtigt) konkrete Zweifel bezüglich der Gesinnung bestehen, ist das natürlich etwas anderes… das hat nix damit nix zu tun, von allen einfach nur aufgrund ihrer Religion, Sprache oder Staatsbürgerschaft pauschal eine Distanzierung zu fordern.

    4. Waltraud Astner avatar
      Waltraud Astner

      Zum Glück herrscht über die Frage oder Forderung ob sich alle Deutschen vom Nationalsozialismus distanzieren sollten kein Zweifel. Zumindest dies wäre geklärt. Wobei niemand verlangt, dass bei jeder nationalsozialistisch motivierten Untat sich alle Deutschen kollektiv entschuldigen müssen. Sich aber GRUNDSÄTZLICH von einer menschenverachtenden Ideologie zu distanzieren stünde wirklich JEDEM zu.

      1. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        Wobei niemand verlangt, dass bei jeder nationalsozialistisch motivierten Untat sich alle Deutschen kollektiv entschuldigen müssen.

        Sehr großherzig, Frau Astner.
        Allerdings halte ich es für eine Zumutung, für Handlungen von ca 80.000.000 Menschen die Hand ins Feuer zu legen.
        Ein bisschen möchte ich – ganz einfach – auch nur leben, wenn es Ihrerseits gestattet ist

  4. RoMo avatar
    RoMo

    Nicht-Menschen das ist der pure Wahnsinn, Nazijargon.

  5. Sigmund Kripp avatar
    Sigmund Kripp

    Natürlich muss man einem Christian Kollmann zu begegnen wissen, sein Status als “Wissenschaftler” verleiht ihm gerade in den stramm-heimattreuen Kreisen eine gewisse Reputation. Aber seine Forderung, alle Italiener im Land müssten sich vom Faschismus distanzieren, bzw. sein Postulat, dass schon der Benutzer der faschistischen Ortsnamen selbst auch ein Faschist sei, ist hybride Selbstüberhöhung. Das käme der Forderung gleich, alle Österreicher, die Kirchensteuer zahlen, müssten sich vom Nationalsozialismus distanzieren bzw. wären Nationalsozialisten, weil sie diese Steuer bezahlen, welche wiederum durch das Kirchenbeitragsgesetz 1939 eingeführt worden ist!

    1. Waldgänger avatar
      Waldgänger

      Den Mandataren Heiss und Palermo wird gerade auf Grund ihres Status als Wissenschaftler ein erhöhtes Gewicht bei deren Wortmeldungen zugestanden.
      Wenn das so gehandhabt wird, warum sollte dies für Kollmann nicht gelten?
      Ich kenne Herrn Kollmanns Vita in groben Zügen: Während bei Herrn Palermo und Herrn Heiss, deren “genehme” fachliche Positionen als Katalysator für wissenschaftliche Karriere und politisches Fortkommen gedient haben, waren sie bei Herrn Kollmann ein Stolperstein.
      So wurde z.B. mit der Brechstange (und juristisch fragwürdig) sein Eintritt in den Dienst des Landesarchives verhindert.
      Da passt es wie die Faust auf’s Auge, auch sein Auftreten beim Konvent in Frage stellen zu wollen.

      1. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        Quod licet Iovi, non licet bovi

  6. Tirola Bua avatar
    Tirola Bua

    Wow. Und wieder einmal sieht man, das man genau das selber ist, was man ständig in anderen sieht.

    Was wäre eigentlich passiert, wenn einer der “extremen deutschen Rechten” jemand anderes als Nicht-Menschen bezeichnet hätte?

    1. hunter avatar
      hunter

      Und wieder einmal sieht man, das man genau das selber ist, was man ständig in anderen sieht.

      ein “nicht-mensch” etwa? du machst jetzt nicht allen ernstes eine art “umkehrschluss”, oder?

      1. Tirola Bua avatar
        Tirola Bua

        Doch.

        Wer andere aufgrund ihrer Meinung als Nicht-Mensch abstempelt, ist selbst kein Mensch, sondern eine menschliche Hülle mit viel Hass.

      2. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        Wer andere aufgrund ihrer Meinung als Nicht-Mensch abstempelt, ist

        jemand mit dem ich nicht in Verbindung kommen möchte

      3. hunter avatar
        hunter

        ich würde jetzt am liebsten die bergpredigt zitieren, lieber mitmensch “tiroler bua”.
        entschuldige aber bitte, dass ich die diskussion mit dir nicht fortführen möchte.

      4. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        entschuldige aber bitte, dass ich die diskussion mit dir nicht fortführen möchte.

        Halten Sie’s bei Frau Ciola auch so?

      5. hunter avatar
        hunter

        @karl-heinz

        ???

      6. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        Ob auch künftige Diskussionen mit Frau Ciola unterbleiben werden?

      7. hunter avatar
        hunter

        ich hatte noch nie eine diskussion mit ihr. sie hat auf mein posting auf salto.bz nicht reagiert.

      8. Karl-Heinz avatar
        Karl-Heinz

        Danke für die Antwort, ist vielleicht auch besser so, sich mit Fanatikern zu streiten ist Zeitverschwendung.

  7. Sigmund Kripp avatar
    Sigmund Kripp

    Wenn sich jetzt also auch alle Deutschen vom Nationalsozialismus distanzieren müssen, wirds echt kompliziert! Wie sollen das denn die 80.000.000 Menschen machen? Und dann gibts noch ein Problem: da wachsen ja immer neue Deutsche nach!! Sollte man die vielleicht bei der Firmung auch gleich zur Distanzierung zwingen? Das ginge ja noch; aber die Ungläubigen? An welchem Zeitpunkt in deren Leben könnte man die erwischen?
    Nein, die Forderung, dass ein ganzes Volk sich von etwas distanziert, ist ein totaler Topfen! Wer das verlangt, ist populistisch. (weil sie klingt ja so gut, diese Forderung).
    Was mir aber auffällt ist, dass im deutschen Sprachgebiet sich doch fast immer jene vom Nationalsozialismus distanzieren – laut und öffentlich – die ihm geistig am nächsten stehen.
    Nach dem Motto “Ich bin ja kein Nazi – ABER….”

  8. @schierhangl avatar
    @schierhangl

    Gründe zur Beherrschung bei Ekel gegenüber “Unmenschen”:
    https://krautreporter.de/1382–du-findest-die-afd-ekelhaft-ein-paar-grunde-fur-mehr-selbstbeherrschung

    ..Jahrzehnte war die politische Debatte … geprägt von mehr oder weniger zivilisiertem Austausch. Nun stehen die Zeichen auf Polarisierung. In Amerika, Frankreich und Polen lässt sich gerade beobachten, zu welcher Politik eine so vergiftete politische Kultur führt. Sie ist nur möglich, weil beide Seiten keifen. Die Lautesten und Radikalsten bestimmen ab diesem Moment die Debatte: Sie setzen die Themen, sie bestimmen die Lautstärke, sie entscheiden, worüber eine Gesellschaft redet. Sie haben gewonnen.

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