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La fascia e il rossobrunismo disagiato.

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Il signor Massimo (Max) Carbone, lo stesso che si lamenta perché un settimanale di lingua tedesca non pubblica abbastanza articoli in lingua italiana, candidato del PD alle elezioni comunali di Merano (19 preferenze), ha pensato che l’attacco nazionalista e sessista di Dario Dal Medico alla neo sindaca Katharina Zeller (SVP), sostenuta dal PD al ballottaggio, rendesse urgente un suo intervento esplicativo.

Per questo oggi ha telefonato alla trasmissione Prima pagina di Rai Radio 3 e ha raccontato quanto segue:

Per conoscere meglio alcuni aspetti dell’Alto Adige, a proposito della fascia tricolore rifiutata dalla nuova sindaca della città di Merano, volevo precisare questo: viviamo in una terra molto ricca, con un bilancio provinciale di quasi 8 miliardi e mezzo di euro, i quali sono gestiti per il 6% dagli assessori italiani, il 9% dall’assessore ladino e per quasi l’85% dagli assessori sudtirolesi (sic). Allora, il potere — lo chiamiamo così, diciamo — è saldamente in mano alla comunità sudtirolese, e gli italiani sono residuali, anche se il nuovo sindaco di Bolzano è Corrarati. Allora diciamo questo: i motivi però sono molto complessi di questa situazione — e chiudo con questo: la contrapposizione etnica, anche con i toni duri — inevitabile con questo caso che stiamo riportando — è sempre purtroppo molto presente e negli anni è aumentata. E aggiungo anche un’altra cosa: in Alto Adige, i concorsi pubblici sono quasi esclusivamente riservati ai cittadini di lingua tedesca. Allora, nel meccanismo brillante dell’Alto Adige c’è qualcosa che non funziona, e credo che la politica debba dare in fretta alcune risposte.

Prima pagina (trascrizione mia)

Non so né che cosa c’entri tutto questo con la fascia tricolore né da dove il signor Carbone tragga i suoi dati. So invece che ha raccontato in modo completamente falso e distorto il ruolo dei concittadini di lingua italiana in Sudtirolo e il funzionamento della proporzionale etnica, in modo da aizzare ulteriormente — se ce ne fosse bisogno — l’odio antisudtirolese in Italia. Questo è puro sciacallaggio politico. Se qualcuno pensava che i partiti del centrosinistra italiano, in questo senso, fossero diversi da quelli della destra, purtroppo ha fatto male i conti. Con sfumature diverse, il nazionalismo sfrenato è una caratteristica del tutto trasversale.

E per fortuna che ci hanno colonizzato quelli che portavano la cultura, la scienza e le arti, ché altrimenti a quest’ora non so come saremmo messi.

Cëla enghe: 01 02 03 04 05



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Comentârs

One response to “La fascia e il rossobrunismo disagiato.”

  1. Steffl avatar
    Steffl

    Es gibt einzelne vernünftige Stimmen im italienischen Blätterwald:

    https://www.lastampa.it/politica/2025/05/20/news/enigma-sudtirolo_il_gesto_della_sindaca_zeller_e_quelle_ferite_mai_rimarginate-15155354/

    Was ich allerdings nicht verstehe, warum Kompatscher sich in Venedig genötigt sieht Zeller Attribute wie “italiana” zu geben, Messner vom Unverständnis gegenüber Reaktion Zellers spricht weil wir ja alles “cittadini italiani” sind und Zeller dann selbst auch von “rappresenta l’italia, la mia patria” spricht. Müssen deutschsprachige Südtiroler sich wirklich ständig wieder so anpassen und rechtfertigen, nur um der italienischen Öffentlichkeit zu “gefallen” und keinen nationalistischen Shitstorn auszulösen? Übrigens müsste Carbone mitbekommen haben, dass selbst in deutschsprachigen Schulen in Meran außerhalb des Unterrichts kaum noch ein deutsches Wort zu hören ist. Aus rein italienischer bzw. sprachlicher Sicht braucht er sich da keine Sorgen machen…das mit der sprachlichen und politischen Aufteilung ist ein komplexeres Thema mit unterschiedlichen Gründen…

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