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Cervinia diventa Le Breuil.
Quod licet Iovi, non licet bovi

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Il noto luogo di villeggiatura valdostano, Cervinia o Breuil-Cervinia (frazione del Comune di Valtournenche), perderà il suo conosciutissimo toponimo «italiano», una delle pochissime imposizioni fasciste sopravvissute sino ad oggi, per chiamarsi solo Le Breuil in futuro. Evidentemente ciò che in Sudtirolo, ma anche in Trentino, sembra impossibile, in Valle d’Aosta non lo è — e tornare a una denominazione storicamente fondata anche dopo tanti anni non è un problema. In Sudtirolo, ricordiamolo, uno dei tanti argomenti per rifiutare l’abolizione della toponomastica di stampo coloniale è che ormai l’opera tolomeiana sarebbe entrata nell’uso comune e quindi, non essendo stata abolita subito dopo il fascismo, ora risulterebbe impossibile, ingiusto, impraticabile farlo. «Meglio aggiungere che rimuovere», questo il mantra.

Che il cambio di denominazione di Cervinia, già ufficialmente decretato, non si realizzi, è comunque possibile. Non tanto per ragioni giuridiche o nazionalistiche, quanto invece per i timori di alcuni imprenditori in ambito turistico e certi malumori tra gli abitanti preoccupati dagli adempimenti burocratici collegati alla decisione, come la necessità — per ora non confermata — di dover aggiornare i documenti d’identità. Quest’ultima situazione peraltro non molto diversa da quella derivante dalle ormai numerose fusioni tra comuni. Si vedrà.

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Comentârs

6 responses to “Cervinia diventa Le Breuil.
Quod licet Iovi, non licet bovi

  1. Veronica Miron avatar
    Veronica Miron

    Forse in Sudtirolo manca solo il coraggio?

    Cosa vieta ad un comune a maggioranza tedesca a cambiare dei toponimi che rientrano nel suo territorio?

    Se lo fanno in valle d’Aosta senza problemi lo si potrà senz’altro fare anche qui.

    1. G.P. avatar
      G.P.

      Wenn ich so nachdenke, ganz Unrecht haben Sie nicht. Bei uns fehlen aber eben (SVP-)Politiker mit Rückgrat.

    2. Simon avatar

      @Veronica Miron
      Parrebbe di no, anche perché i vecchi decreti fascisti nel nostro caso sono ancora in vigore. Una legge che avrebbe dovuto rendere possibile, almeno in parte, l’abolizione dei toponimi fascisti, è stata impugnata dal Governo Monti su richiesta dei neofascisti. I successivi governi di centrosinistra (!) si sono sempre rifiutati di ritirare il ricorso. E la Corte costituzionale, nel caso di un Comune ladino in provincia di Trento, ha imposto un toponimo italiano.

      Ciò che in Valle d’Aosta fanno senza problemi, qui effettivamente sembrerebbe non essere concesso. Ma un po’ più di coraggio e di spirito rivendicativo certo non guasterebbe.

      1. Veronica Miron avatar
        Veronica Miron

        Grazie dell’info, mi sembra di aver capito che nel nostro caso, a differenza della Valle d’Aosta, siamo obbligati a tenerci la toponomastica bi- (tri-) ligue perché lo impone lo Statuto di Autonomia.

  2. Lorenz Winkler avatar
    Lorenz Winkler

    Soweit ich mich richtig erinnere, hat das bei uns die Gemeinde Schenna mit “Verdines” gemacht, oder? Dies war aber anscheinend wohl nur möglich, weil Tolomei offenbar die Übersetzung von “Verdins” vergessen zu haben scheint, damit nicht im Prontuario vorhanden war und auch in den offiziellen italienischen (Militär-)Karten stets mit “Verdins” angegeben worden ist.

    https://salto.bz/en/article/11082013/italienische-ortsschilder-auf-den-sperrmuell

  3. Walter Kircher avatar
    Walter Kircher

    Die Herangehensweise, – dem Hausverstand und dem gegenseitigen Respekt zwischen den Sprachgruppen Rechnung tragend – wäre wohl, dass zunächst die deutschen und ladinischen – geschichtlich gewachsenen Ortsnamen (Endonyme) wieder in die Amtliche, offizielle Geltung zurück-gelangen, – in der Reihenfolge der dort ansässigen Bevölkerung!
    Die Berechtigung der tolomeischen (erfundenen – italienisch-klingenden) Ortsnamen wäre in einem zweiten Vorgang unter Wahrung der EU- und weiterer Kultur-Vorgaben für mehrsprachige Länder u. Regionen – zu entscheiden!
    Von KOMPETENTER Stelle wurde mir auf meine Anfrage beschieden, dass einzig und allein der Landtag und die Landesregierung dafür zuständig sind! – Freilich wird wohl auch in der kommenden Legislatur nicht viel zu erwarten sein, – gemessen an der Gleichgültigkeit des Großteils der Bürgerinnen und Bürger dieses unseres Landes!!

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