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Italianizzazione, un secolo di mistificazioni.

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Sul quotidiano Domani, edizione di ieri (sabato 15 luglio), è stato pubblicato un esteso articolo dello scrittore Andrea Franzoso di Bruneck, dal titolo molto eloquente:

Chi ha ucciso il Südtirol

L’Alto Adige non esiste
È una bugia lunga cent’anni

L’ossessione di un uomo, Ettore Tolomei, si è trasformata in un progetto di colonizzazione con il fascismo
Così una terra di lingua tedesca è stata costretta a passare all’italiano. Senza nessun rispetto per la storia

Esattamente cent’anni prima, il 15 luglio del 1923, il «boia del Tirolo» Ettore Tolomei, aveva esposto il suo piano di assimilazione forzata presso il Teatro civico di Bolzano.

«[Ettore Tolomei] creò l’Alto Adige. Lo creò come concetto geografico attuale, lo impose alla coscienza della Nazione attraverso trent’anni di lavoro»: così scrisse, parlando di sé in terza persona, nella sua monumentale autobiografia.

– Andrea Franzoso, Domani

Con dovizia di particolari Franzoso descrive come in seguito all’annessione, seguita alla Prima guerra mondiale — ma in particolare con l’avvento del fascismo, col quale il Tolomei si alleò — il Sudtirolo sia stato sottoposto a un’intensa opera di italianizzazione.

Si trattò di una politica di colonizzazione in piena regola. Dopo la Convenzione di Berlino stipulata da Mussolini e Hitler il 23 giugno 1939, i sudtirolesi di lingua tedesca furono infine sottoposti a un ricatto: se volevano restare in Italia erano costretti a diventare in tutto e per tutto italiani, altrimenti dovevano trasferirsi nella Germania nazista (a cui servivano manodopera e soldati).

– Andrea Franzoso, Domani

A un pubblico presumibilmente in gran parte ignaro, inoltre, espone come gli effetti di tale opera mistificatrice siano per molti versi tutt’ora operativi.

[L]’opera di propaganda praticata da Tolomei ha lasciato un segno profondo nella cultura e nell’opinione pubblica. I toponimi italianizzati sono ancora in uso e hanno cambiato la percezione del territorio agli occhi degli italiani e anche di molti sudtirolesi.

Mentre la politica e le istituzioni non vogliono affrontare la questione per il timore di riaprire antiche ferite, e il centenario dell’italianizzazione forzata passa volutamente sotto silenzio, negli ultimi mesi, quasi per una sorta di giustizia poetica, è stata una squadra di calcio — che ha sfiorato la promozione in serie A — a riportare in auge sulle pagine dei giornali italiani il nome Südtirol.

– Andrea Franzoso, Domani

Recentemente, in marzo, lo scrittore si era già espresso con altrettanta chiarezza nei confronti del Venerdì di Repubblica, chiedendo che la battaglia per la cancellazione della toponomastica imposta dal fascismo non fosse lasciata in mano agli indipendentisti (cioè a noi),

ma un atto di giustizia reclamato da noi italiani, per riparare ai soprusi commessi e per farla finita con le mistificazioni.

– Andrea Franzoso, Venerdì di Repubblica

Parole estremamente incoraggianti.

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