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La disinformazione sulla lettera degli Schützen a Sinner.

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Pochi giorni fa il tennista sudtirolese Jannik Sinner, dopo anni di pressioni nazionalistiche, ha finalmente detto che si sente italiano. Forse non è stata la prima volta, ma in questo caso, nel farlo, ha affermato di essere molto felice di essere nato in Italia e non in Austria.

Quest’ultima precisazione, decisamente irrispettosa, ha spinto il comandante degli Schützen sudtirolesi, Christoph Schmid, a redigere una lettera aperta, sorprendentemente equilibrata nei contenuti e dai toni pacati, nella quale ha sì criticato le parole di Sinner sull’Austria, ma ha anche sottolineato che in una società libera chiunque ha il diritto di definire la propria identità — e che il senso di appartenenza del tennista merita rispetto.

Tuttavia, come purtroppo succede regolarmente, i media italiani — per quello che ritengo essere una sorta di riflesso pavloviano — hanno stravolto completamente il significato della lettera, aizzando l’odio nei confronti della minoranza di lingua tedesca.

Mi viene difficile credere che tale modo di agire sia compatibile con la deontologia professionale dei giornalisti.

Siccome la lettera degli Schützen è pubblica ed è facile verificarne i contenuti, vorrei qui fare un breve elenco, per nulla esaustivo, di ciò che ne hanno fatto alcuni media italiani, a partire dall’agenzia di stampa ANSA, perché lo trovo sintomatico di un modo di fare «informazione» sbagliato e nocivo:

Gli Schützen contro Jannik Sinner. La colpa? Stavolta è di essere «troppo italiano»

A. Adige (7 novembre)

Jannik Sinner attaccato dagli Schützen: «Orgoglioso di essere nato in Italia e non in Austria? Parole sconsiderate, porti rispetto»

Corriere dell’A.Adige (7 novembre)

Sinner criticato dagli Schützen
«Deve rispettare l’Austria»

– Corriere dell’A. Adige, edizione cartacea (8 novembre)

“Sinner troppo italiano”, l’ultima surreale polemica: per gli Schützen Jannik deve pesare le parole

Fanpage (8 novembre)

Schützen criticano Jannik Sinner di essere ‘troppo italiano’

ANSA (7 novembre)

Tutti questi titoli sono «falsi», fuorvianti, perché gli Schützen non hanno rimproverato a Sinner di essere «troppo italiano», come è facilmente verificabile scorrendo il testo della lettera aperta. Anzi, e nonostante le affermazioni di Sinner siano avvenute in un contesto di forti pressioni nazionalistiche, hanno espressamente sostenuto che quella di sentirsi italiano è una sua scelta personale. Anche i virgolettati del Corriere sono invenzioni che non riportano le parole di Schmid.

Vorrei che fosse chiaro che non difendo gli Schützen in quanto tali, che anzi ho criticato, anche aspramente, in moltissime occasioni. Ma credo che la disinformazione, anche e particolarmente in questo contesto, rappresenti un vero e proprio veleno. Purtroppo non è un caso isolato che i media italiani, forse per sensazionalismo e per far aumentare le interazioni, rappresentino in maniera distorta temi che riguardano le minoranze linguistiche.

Cëla enghe: 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11



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