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La Spagna ha reso plurilingue la Conferenza dei presidenti regionali.

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Oggi i presidenti delle Comunità autonome dello stato spagnolo si sono riuniti con il capo del governo, Pedro Sánchez (PSOE), non già a Madrid, ma a Barcellona, dove si è tenuta la Conferenza dei presidenti. Per la prima volta i presidenti di Galicia, Paesi Baschi, Navarra, Catalogna, Isole Baleari e Paese Valenciano hanno potuto intervenire nelle loro rispettive lingue, cosa che alcuni di loro hanno fatto.

Ecco ciò che Pedro Sánchez ha detto rivolgendosi alla stampa immediatamente prima che la conferenza avesse inizio:

Quando abbiamo ricevuto la proposta di alcuni governi regionali che hanno lingue coufficiali riconosciute dalle rispettive Costituzioni [ufficialmente si chiamano Statuti], di poterle utilizzare per la prima volta nella Conferenza dei presidenti e delle presidentesse, logicamente non potevamo che dire di sì. E ciò alla fine è la prova di un progetto di paese che integra, che non esclude, che riconosce come patrimonio ciè che è la diversità territoriale di un grande paese come la Spagna.

– Pedro Sánchez

Trascrizione e traduzione mia (visualizza l’originale)

Cuando recibimos la propuesta de algunos gobiernos autonómicos que tienen lenguas cooficiales reconocidas en su Constitución, para poder ser utilizadas por primera vez en la Conferencia de presidentes y presidentas, pues lógicamente no podíamos sino decir que sí. Y eso es al final la prueba de un proyecto de país que integra, que no excluye, que reconoce como activo lo que es la diversidad territorial de un gran país como es España.

– Pedro Sánchez

La differenza rispetto all’Italia, dove nelle ultime settimane si è riaccesa un’ondata d’odio politico, mediatico e sociale intorno alle sensibilità e perfino alle conoscenze linguistiche della minoranza di lingua tedesca, è enorme.

Dico questo nonostante il Partito popolare spagnolo (PP), alleato dell’SVP in Europa, si sia detto contrario alla plurilingualizzazione della Conferenza. Quando oggi è stato fatto il primo intervento in lingua basca, la presidente della Comunidad de Madrid, Isabel Ayuso (PP), si è alzata e ha abbandonato l’aula in segno di protesta, ma è rimasta isolata, perché nessun altro presidente del PP l’ha seguita.

Pochi mesi fa era già stato plurilinguizzato il Congresso spagnolo, e il governo di Pedro Sánchez ha richiesto anche il riconoscimento come lingue ufficiali dell’Unione europea delle lingue basca, catalana e galiciana. Anche a livello europeo molti membri del PPE si sono distinti per la loro contrarietà a tale conquista.

In Italia, nella Conferenza delle regioni (molto simile a quella dei presidenti in Spagna) le lingue minoritarie non sono ammesse, con buona pace dell’articolo 6 della Costituzione.

Cëla enghe: 01 02 03 04 05 06



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