Sull’A. Adige odierno, in prima pagina, si legge la seguente citazione di Francesco Palermo relativa alla sempre irrisolta questione della toponomastica:
Affidare al gruppo linguistico interessato la decisione se salvare un toponimo.
– Francesco Palermo
La discussione era stata recentemente rilanciata dall’estrema destra italiana, dal CAI e dal Corriere.
Nell’articolo-intervista di Paolo Campostrini, Palermo specifica:
Se un [!] italiano accetta la mono-denominazione di Laimburg, definendo Castel Varco una forzatura e soprattutto un nome mai in uso, allora l’italiano potrà scomparire.
– Francesco Palermo
Vale a dire: sulle imposizioni colonial-fasciste continuerebbe a decidere solo il gruppo che le ha imposte, mentre quello che le ha subite rimarrebbe — ancora una volta — a guardare. Mi sembra francamente una proposta incredibile, a maggior ragione se avanzata da un esperto di diritto delle minoranze.
Va comunque sottolineato come anche Palermo concordi sul fatto che non vi siano atti normativi cui fare riferimento per quanto riguarda la segnaletica di montagna. Grazie ai precedenti e agli attuali partner di governo dell’SVP, oltre che allo stesso Palermo, che da presidente della Commissione dei Sei non volle adottare una decisione se non all’unanimità.
Cëla enghe: 01
02
03
04
05
06
07
Scrì na resposta