In occasione della tavola rotonda tenutasi qualche giorno fa presso Eurac Research, Francisco Javier Romero Caro (Eurac) ha comparato l’autonomia sudtirolese con quella catalana, concludendo che quest’ultima è quella più ampia:
Dal punto di vista dell’autonomia, la Catalogna ha più poteri che l’Alto Adige. Per esempio, la Catalogna ha competenze sulla pubblica sicurezza, sulla polizia, gestisce il carcere, [mentre] qui tutto è una competenza del governo di Roma.
– Francisco Javier Romero Caro – trascrizione mia
Anche Thomas Benedikter — confutando così la tesi espressa dal Landeshauptmann Arno Kompatscher (SVP), secondo cui l’autonomia sudtirolese sarebbe la più estesa d’Europa — qualche anno fa aveva fatto notare come la Catalogna e le isole Åland dispongono di numerose competenze che al Sudtirolo mancano.
Secondo Francisco Javier Romero Caro invece
la Catalogna sognerebbe un rapporto bilaterale con la Spagna come quello che l’Alto Adige ha [con l’Italia], e […] non solo di fatto, ma è inserito nella legge con la Commissione dei Sei.
– Francisco Javier Romero Caro – trascrizione mia
Non so se davvero la Catalogna ambirebbe a una commissione come quella dei sei e dei dodici, anche perché con un peso numerico ben maggiore rispetto a quello che il Sudtirolo ha in Italia, riesce comunque a trattare e a ottenere buoni risultati. Ne sono appunto un indizio le stesse competenze, che come abbiamo visto sono più ampie di quelle che ha il Sudtirolo, nonostante la mancanza di una commissione bilaterale.
E anche dal punto di vista finanziario l’Alto Adige ha un’autonomia finanziaria molto più sviluppata di quella della Catalogna. L’Alto Adige trattiene più soldi grazie all’Accordo di Milano e al Patto di garanzia, di quelli che la Catalogna ha. Infatti in Spagna c’è tutto questo dibattito sulla riforma del sistema della finanza territoriale e la Catalogna vorrebbe un’autonomia più ampia, come quella della Navarra o dei Paesi baschi, ma questo è molto, molto, molto controverso in Spagna.
– Francisco Javier Romero Caro – trascrizione mia
Su questo punto invece ho dei seri dubbi. Intanto perché l’autonomia finanziaria del Sudtirolo è ridottissima, ma mi sembra di capire che Romero Caro volesse in realtà dire «dotazione finanziaria».
Da quel punto di vista la situazione era nettamente migliore fino a (oltre) un decennio fa, quando Bolzano tratteneva veramente circa i nove decimi del gettito. L’Accordo di Milano prima e — soprattutto — il Patto di garanzia poi hanno ridotto sensibilmente la quota realmente disponbile. Nel 2015, e dunque dopo la sottoscrizione del Patto di garanzia, l’ex Landeshauptmann del Trentino, Lorenzo Dellai, parlava di una riduzione dal 90% al 60%.
Come dimostrano le statistiche ufficiali degli ultimi anni, il Sudtirolo è diventato uno dei maggiori contributori netti dello stato. Secondo Südtiroler Wirtschaftszeitung, sulla base di dati Bankitalia, nel 2019 eravamo l’unica realtà autonoma con un saldo negativo e contribuivamo per 2.859 Euro pro capite alle finanze dello stato. Pur dovendo gestire e finanziare molte più competenze delle regioni ordinarie, con questi dati superavamo tutte le regioni eccetto la Lombardia e l’Emilia-Romagna.
Secondo El País il «deficit fiscale» catalano rispetto allo stato centrale nel 2019 veniva quantificato con 20,2 miliardi di Euro che, divisi per gli 8 milioni di abitanti della Catalogna, ammonterebbero a 2.525 Euro pro capite.
Probabilmente quindi effettivamente il modello di finanziamento dei Paesi Baschi e della Navarra possono essere un esempio per ciò a cui la Catalogna ambirebbe, ma quello del Sudtirolo no. Le due realtà bascofone, oltre a una dotazione finanziaria migliore, dispongono anche di una vera autonomia finanziaria.
Cëla enghe: 01
Scrì na resposta