In risposta ai commenti di Florian Kronbichler e Riccardo Dello Sbarba, sul Corriere di oggi è apparsa un’ottima lettera-analisi di Valentino Liberto.
Un Sudtirolo indipendente dalla storia.
Egregio Direttore, desidero esprimere alcune perplessità riguardo all’editoriale di Florian Kronbichler nel quale il giornalista si rivolge al capogruppo verde nel Landtag, Riccardo Dello Sbarba, quasi fosse l’unico interlocutore legittimato a rispondere sul caso Selbstbestimmung dal punto di vista dei Verdi. Sbaglia Kronbichler a vedere nei Consiglieri i soli responsabili della linea assunta dal dibattito interno. È una questione di metodo: i partiti moderni discutono in base alle istanze che salgono dalla base. Allinearsi al pensiero dominante significa rallentare, se non compromettere, i progressi in atto. Tornando all’oggetto del contenzioso, duole constatare che l’equivoco di fondo – capace di renderci prigionieri un po’ ottusi dei vocaboli – è di là dall’essere superato. L’inerzia collettiva ha privato il termine “autodeterminazione” di un sinonimo meno saturo di riferimenti, ma il suo contrario non è “autonomia”. Entrambe vengono celebrate come valori in sé, entrambe fanno parte di un linguaggio storicizzato che ne determina il significato. Gli interetnici, fautori di un lessico alternativo al vocabolario autonomista, si sono arresi di fronte all’equivoco. E’ stato proprio il timore di invadere il campo semantico altrui a condannare l’autodecisione al declassamento nel gergo del conflitto etnico »ben temperato« e i Verdi a prenderne le distanze.«
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