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  • Erkenntnisse aus Gibraltar.

    Dass Spanien und Großbritannien sehr unterschiedliche Ansichten vertreten, wenn es um die Ausübung des Selbstbestimmungsrechtes geht, wissen wir aus ihrem Umgang mit den Unabhängigkeitsbestrebungen in Katalonien und Schottland. Während Madrid den Bevölkerungswillen verfassungsmäßigen Prinzipien (nationale Einheit) unterordnet und den katalanischen Prozess behindert, wo es nur kann, hat Westminster ausdrücklich auf die Möglichkeit verzichtet, den Schotten ein Referendum zu untersagen. Im Gegenteil: Die britische Regierung hat Edinburgh sogar eigens zusätzliche Rechte übertragen, damit der Urnengang stattfinden kann.

    Erst kürzlich hatte der konservative britische Premierminister David Cameron seinem ebenfalls konservativen spanischen Kollegen Mariano Rajoy zudem eine Belehrung in demokratischen Angelegenheiten erteilt.

    Doch die unterschiedlichen Auffassungen der beiden Länder prallen nun auch direkt aufeinander: Die Absicht von Gibraltar, dem Meer einige Quadratkilometer abzutrotzen, um seine Fläche (nach monegassischem Vorbild) etwas zu erweitern, nutzte Madrid geschickt, um langjährige Gebietsansprüche neu aufleben zu lassen: Zum wiederholten Mal forderte Rajoy also von London die »Rückgabe« des strategisch gelegenen Landstreifens — wobei es kein Geheimnis ist, dass die Briten ’the Rock’ am liebsten loswerden würden. Wie Hong Kong. Doch dieser Hypothese haben die Bewohner Gibraltars auf demokratischem Wege eine Absage erteilt; ein Wunsch, den London respektiert.

    Dem Guardian sagte jetzt ein Sprecher des britischen Außenministeriums:

    Self-determination matters more than territorial integrity.

    The people of Gibraltar have repeatedly and overwhelmingly expressed their wish to remain under British sovereignty.

    Eine wirklich hochinteressante Aussage, die einmal mehr zeigt, wie unterschiedlich die internationale Gemeinschaft die Priorität von Selbstbestimmung und territorialer Integrität bewertet und gewichtet, während (auch) in Südtirol sehr oft behauptet wird, es gebe im Völkerrecht nur eine einzige Interpretation — nämlich die »spanische«.

    Cëla enghe: 01



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  • Scelta… civica?

    In vista del rinnovo della Dieta Sudtirolese (elezioni di fine ottobre) Scelta Civica ha presentato alcune nuove «acquisizioni», fra cui spicca il nome di Giovanni Benussi (già Lista Benussi e FLI).

    L’ex «sindaco di Bolzano per qualche giorno» pochi mesi fa aveva consigliato ai sudtirolesi di deporre fiori davanti al rilievo di Mussolini in Piazza Tribunale, invece di chiederne la rimozione, per tutte le cose buone che questi avrebbe fatto.

    Inoltre, come presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmaziauna lettura parziale, per non dire revisionistica, dei massacri delle foibe.

    Candidarlo non sembra dunque una «scelta civica», bensì una scelta incomprensibile e… invotabile. Evidentemente anche nel 2013 è impossibile tirare un confine netto fra democrazia e simpatie autoritarie.



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  • Sanità pubblica a confronto.

    Hanno preso 18 Paesi europei e li hanno messi a confronto, classificando tutte e 172 le regioni che li compongono. E l’amara verità per l’Italia è venuta a galla senza pietà: siamo decimi per la qualità della nostra sanità pubblica, undicesimi per i «particolari vantaggi» del Ssn, addirittura tredicesimi per l’equità nell’offerta dei servizi. Italia delle cure pubbliche sotto la metà classifica, insomma. Ma c’è di più, e di peggio. Nel ranking tra le 172 regioni europee piantiamo le bandierine (nere) da vergogna: Calabria ultima (172° posto) per i «particolari vantaggi» della sua offerta, terzultima (170ma) sia per qualità che per equità. E a far corona già giù nel ranking, ecco il Molise, la Campania, la Sicilia, la Puglia. […] Solo Bolzano guadagna stellette da (quasi) prima della classe: addirittura nona per la qualità, ma 22ma per i «vantaggi» che offre e poi però più in giù ancora, 50ma, per equità. Buoni (o medi) posti che conquistano in genere le regioni piccole del nostro Nord, con le grandi che soffrono di più. Anche le nostre eccellenze lombarde, emiliane, toscane, venete.

    QOG/Göteborg.

    Fonte: Il Sole 24ore su dati dell’Università di Göteborg (‘Quality of Government Institute’).

    Il Sudtirolo dunque, confrontato alle regioni italiane, è primo in tutti gli ambiti analizzati. Nonostante ciò lo stato italiano vuole imporci il suo «modello», spingendo per la chiusura degli ospedali minori, la riduzione del numero dei letti e via dicendo.

    Apparentemente falsa anche l’affermazione che l’obbligo di bilinguismo produrrebbe una sanità di bassa qualità, in quanto i medici migliori verrebbero scavalcati da quelli bilingui.

    Cëla enghe: 01 02 03 04 || 01 02 03 04



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  • Tag+Nacht: Zuständigkeiten.

    Es handelt sich um zwei sehr wichtige Errungenschaften, die unsere autonomen Zuständigkeiten betreffen. Mit der Annahme unserer Anträge werden unsere Kompetenzen wieder hergestellt, so wie im Bozner Abkommen mit der Regierung Letta vereinbart. […] Südtirol [kann] jetzt im Bereich seiner Landesraumordnungsgesetzgebung die Gebäudeabstände wieder selbst regeln. Die zweite wichtige Errungenschaft [betrifft] die Wiederherstellung der Kompetenzen Südtirols für den Einzelhandel in den Gewerbezonen.

    — Sen. Karl Zeller (SVP)

    Quelle: Südtirol Online.

    Teil dieses Abkommens waren zwei kleine Bestimmungen, zwei Abänderungsanträge, die wir im »Decreto del Fare« eingefügt haben. Es geht […] auf der einen Seite um eine Ausnahme von den staatlichen Regelungen, was die Distanz zwischen den Gebäuden anbelangt und auf der anderen Seite auch [um eine] Ausnahmeregelung für die Liberalisierung der Geschäftszeiten. Das sind […] problematische Teile und wenn die als neue Kompetenz in Sachen Urbanistik auf der einen Seite und Handel auf der anderen […] präsentiert werden, dann ist das sicherlich falsch.

    E la stessa cosa vale per quanto riguarda due emendamenti che poi sono stati concretamente introdotti nel decreto «del fare», che attengono a un lato alle liberalizzazioni e dall’altro alle distanze dagli edifici. Questi sono due emendamenti che certamente non possono esaurire la questione molto più ampia della competenza provinciale che bisognerebbe acquisire o riacquisire a seconda dei temi in materia ad esempio di urbanistica e di disciplina del commercio. Se ci limitiamo a queste due cose, che sono espressione di interessi piccoli e corporativi e che si sono concretizzati in disposizioni che giuridicamente sono altamente problematiche, beh allora questo non è il modo di fare e il modo di gestire l’autonomia.

    – Sen. Francesco Palermo

    Quelle: Videoblog.
    Hervorhebungen:



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  • I Verdi catalani: Coinvolgere l’Europa.

    Joan Herrera, capo dei Verdi catalani, favorevole a chiedere aiuto all’Europa se il Congresso nega il referendum [sull’autodeterminazione].

    L’esponente ecosociale crede che se la richiesta si esprime «in maniera nitida, possiamo farcela».

    Il leader di ICV-EUiA (Verdi catalani), Joan Herrera, scommette sull’aiuto delle istituzioni europee se quelle spagnole negano il diritto a decidere e la possibilità  di organizzare una consultazione in Catalogna. L’esponente ecosociale ha fatto sapere che chiedere «protezione» all’Europa è un ulteriore passo fra quelli «che si dovranno fare» per «caricare di ragione» i catalani e costruire «un’ampia maggioranza» sociale e politica. «Bisogna seguire tutti i passi e dobbiamo esplorare tutte le vie». Fatta questa premessa, il coordinatore nazionale di ICV crede che la Catalogna debba continuare lungo il cammino verso il diritto a decidere.

    In questo senso, Joan Herrera pensa che «per il momento» quel che è necessario è «definire una road map e andare al Congresso [parlamento spagnolo, n.] a chiedere il referendum, con tutta la forza, tutta la leggittimità  e tutti i gruppi politici possibili». Detto questo, ha espresso la particolare speranza che di questo gruppo possa far parte anche il partito socialista PSC.

    Dopo, e partendo dal presupposto che «già  sappiamo che cosa succederà  al Congresso» se gli si chiede il referendum, il passo seguente sarà , per Herrera, quello di rivolgersi all’Europa. «Se ci rispondono di no andiamo a chiedere protezione all’Europa per esercitare questo diritto, che è democratico», ha spiegato. Secondo lui «si tratta di caricarci di ragione e per farlo abbiamo bisogno di una maggioranza ampia». «Se lo esprimiamo in maniera nitida, possiamo farcela».

    Nonostante tutto ha anche avvertito il Presidente della Generalitat, Artur Mas, che l’opzione di chiedere aiuto all’Europa dev’essere una richiesta collettiva e plurale e non un’adesione al governo. «Non siamo gli invitati di pietra in questo processo ed è ora che il governo [catalano] lo capisca. Né noi né la società . Tutte le forze e tutta la società  devono esserne protagonisti», ha sentenziato Herrera, aggiungendo che per rivolgersi all’Europa «non è sufficiente che Mas faccia e noi lo accompagniamo».

    Fonte: El Punt Avui
    Traduzione:

    Cëla enghe: 01 02 03 04 05 06



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  • Südtirol Pur.

    Autor:a

    ai

    |

    3 Comentârs → on Südtirol Pur.

    In der heutigen FAZ-Onlineausgabe ist ein Artikel über Südtirol erschienen.

    Für den Leser gibt es nicht wirklich Neues zu erfahren, es wird zumindest versucht, ein relativ neutrales Bild von Südtirol zu zeichnen. Allerdings werden auch gerne Klischees verbreitet, so wurden als exemplarische Südtiroler einige Besucher der Gaststätte Nadamas vorgestellt, bei denen die Vorfahren aus Italien und Südtirol stammen und die Gespräche gemischtsprachig verlaufen. Als weiterer Südtiroler wird Elmar Thaler vorgestellt, wiederum ein aus meiner Sicht nicht unbedingt exemplarischer Südtiroler. Wie viel das mit der Realität in unserem Land zu tun hat, kann jeder selbst beurteilen.

    Eigenartigerweise wird als Titelbild Molveno in Trient abgebildet. Am Ende des Artikels kommt auch Arno Kompatscher zu Wort, der den »Freistaatgedanken« ablehnt und den Befürwortern vorwirft, die Sache nicht zu Ende zu denken:

    Die lügen sich in die Tasche. Denn bei einer Trennung müssten wir einen Anteil der Verschuldung übernehmen.

    Aber müssen wir das nicht sowieso?

    Cëla enghe: 01 02 03



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  • Bozner Fresszettel.

    Das Landespresseamt hat den Wortlaut des sogenannten Bozner Abkommens (aka Bozner Memorandum) zwischen Ministerpräsident Enrico Letta (PD) und Landeshauptmann Luis Durnwalder (SVP) veröffentlicht:

    II Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Presidente della Provincia di Bolzano

    – facendo seguito ai recenti incontri, impegni, contatti e corrispondenza intercorsi;

    – in ossequio alla storia, alla cultura, alla tradizione e vocazione autonomistica del territorio della Provincia autonoma di Bolzano, e alle ragioni dell’ancoraggio internazionale dell’autonomia speciale alla stessa riconosciuta,

    – allo scopo di rafforzare i momenti di collaborazione tra le istituzioni statali e provinciali, anche mediante l’individuazione di soluzioni propedeutiche alla cessazione del contendere in materia di finanza pubblica, commercio al dettaglio, urbanistica, produzione energetica e altre dinanzi alla Corte costituzionale, che rischiano di menomare l’azione amministrativa;

    convengono di attivare un’azione congiunta e programmata finalizzata a conseguire – in tempi rapidi:

    la nomina delle Commissioni paritetiche dei ‘sei’ e dei ‘dodici’ e il conseguente avvio dei loro lavori una proposta legislativa, nel rispetto della competenza statale, in materia di distanze minime tra i fabbricati e in materia di limitazioni all’esercizio di attività commerciali nel verde agricolo o alpino e nelle aree destinate all’insediamento di attività produttive.

    la possibilità, nell’ambito dei tavoli tecnici già attivati tra il Governo e le Regioni a statuto speciale,

    di prevedere in sede di revisione dell’IMU, la spettanza del gettito di tale imposta ai comuni siti nel territorio della provincia di Bolzano (e di Trento).
    un’applicazione coerente con i principi che hanno ispirato l’istituzione del Fondo per i Comuni Confinanti.

    la revisione della norma di attuazione in materia di Parco nazionale dello Stelvio in collaborazione con la Regione Lombardia.

    – nel medio termine

    la rivisitazione dell’Accordo di Milano finalizzata a rafforzare il ruolo delle due province autonome nella gestione delle entrate tributarie alla definizione delle forme e dei modi di compartecipazione al debito pubblico da parte delle due

    province autonome fermo restando che queste possano decidere autonomamente con quali concrete misure di risparmio vanno raggiunti gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici.

    Al riguardo si dà atto, che per il 7 di agosto p.v. è convocato un incontro tecnico tra rappresentanti del MEF, degli Affari regionali e delle due province autonome per un primo approccio a tali problematiche, compreso il superamento del contenzioso già deciso e ancora pendente dinanzi alla Corte costituzionale.

    Anders als bei vorhergehenden Abkommen wurde diesmal gar keine deutsche Fassung mehr veröffentlicht. Doch was enthält der Zettel Konkretes? Eigentlich nichts, als ein paar politische Absichtserklärungen, worüber man sich ebenso (un)verbindlich in einem Telefongespräch oder in einer Mail hätte verständigen können. Irgendwo einklagbare Verpflichtungen ist der Ministerpräsident nicht eingegangen, dafür wird er zeitnah die Sechser- und die Zwölferkommission ernennen (wozu er ohnehin verpflichtet wäre) und einige Bereiche überprüfen und neu regeln (wie? wann? das bleibt offen). Lediglich, dass man sich morgen in Rom treffen wird, steht ausdrücklich drinnen — dass man aber für einen Termin bei den Ministerien ein Abkommen unterzeichnen muss, ist lachhaft.

    Unser Fazit: Wahlkampfgag, der einer näheren Überprüfung nicht standhält.

    Cëla enghe: 01 02



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  • Paket wird respektiert!
    Quotation

    “Die Regierung erkennt an, dass die Südtirol-Autonomie eine internationale Angelegenheit ist, was die Vorgängerregierung Monti bestritten hatte”, unterstrich Durnwalder. Es sei festgelegt worden, dass die Vereinbarungen des Paketes zu respektieren seien.

    Südtirol Online bezüglich des heute zwischen Premier Letta (PD) und Landeshauptmann Durnwalder (SVP) unterzeichneten Bozner Abkommens (aka Bozner Memorandum).

    Cëla enghe: 01



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