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  • 9N: L’appello «italiano».

    Numerosi cittadini italiani residenti in Catalogna hanno firmato e diffuso un interessante appello in favore dell’autodeterminazione della Catalogna che qui ripubblichiamo (assieme ai nomi dei primi firmatari):

    Appello di italiane e italiani residenti in Catalogna
    sul diritto a decidere
    Barcellona, 9 settembre 2014
    Siamo donne e uomini di nazionalità  italiana, di età  e professioni differenti, viviamo in Catalogna e partecipiamo della cultura e della vita del popolo catalano.

    Abbiamo assistito negli ultimi anni all’affermarsi di un movimento popolare che vuole ridiscutere il futuro della Catalogna nel suo rapporto con il resto della Spagna. Al nostro interno esistono differenti sensibilità  rispetto al processo indipendentista apertosi con la Diada del 2012, ma siamo tutti d’accordo nel sostenere il diritto a decidere del popolo catalano.

    Pensiamo che il popolo catalano abbia diritto ad essere consultato sul futuro assetto statuale della Catalogna e chiediamo al governo spagnolo di consentirne l’espressione libera e democratica. Noi stessi, che siamo residenti in Catalogna, vogliamo avere l’opportunità  di decidere sul futuro di quello che abbiamo scelto come nostro altro paese.

    Poiché crediamo che la possibilità  di decidere risponda ad un principio democratico, riteniamo anche che l’esercizio di questo diritto debba estendersi a tutte le questioni che interessano la popolazione, a partire dall’impatto delle politiche economiche e sociali sui diritti sociali e di cittadinanza. Convinti come siamo che progresso nazionale e progresso sociale debbano considerarsi inestricabili nella costruzione di un progetto democratico di paese.

    Elena Marisol Brandolini (giornalista, Sitges)
    Antonio Paolo Russo (professore URV, Tarragona)
    Gennaro Ferraiuolo (borsista Institut d’Estudis Autonòmics, Barcelona)
    Nora Ferrari Capdevila (studentessa UB, Barcelona)
    Vittorio Giordano (cuoco-ristoratore, La Floresta, San Cugat)
    Marco Giralucci (architetto, Barcelona)
    Dario Di Martino (ingegnere aeronautico, Montmeló)
    Francesca Paron (dirigente, Barcelona)
    Monia Presta (psicologa, El Masnou)
    Guido Ramellini (insegnante, Barcelona)
    Antonella Speranza (traduttrice, Sant Vicenç de Montalt)
    Adriano Stanley (giornalista)
    Patrizio Rigobon (docente Lingua e Letteratura Catalana)
    Alexandra Benvenuti Colominas (manager culturale, Barcelona)
    Paolo Finesso (insegnante)
    Marco Barlocci (docente in pensione, Cardedeu)
    Fabio Pitrola (amministratore sito web SpaghettiBCN, Barcelona)
    Chiara Signorelli (giornalista, Barcelona)
    Debora Fresu (account manager, Barcelona)
    Alessandro Perazzo (videomaker, Barcelona)
    Paola Idini (architetto, Barcelona)
    Fulvio d’Angelo (agente di commercio, Barcelona)
    Vincenzo Leombruno (direttore tecnico personaggi digitali, Barcelona)
    Massimo De Martino (impiegato, Barcelona)
    Roberto Bosco (avvocato, Barcelona)
    Claudia Grossi (ricercatrice)
    Marco Domenichetti (musicista informatico, Mollet del Vallès)
    Neus Soler Giralucci (filologa, Barcelona)
    Ravi Lopes Calamita (architetto, Roma-Barcelona)
    Barbara Catenaro (Clinica di Barcelona, Barcelona)
    Riccardo Rao (studente UPF, Barcelona)
    Emanuele Basuino (assistente sociale, Barcelona)
    Roberto Massafra (impiegato, Barcelona)
    Francesco Benincasa (ingegnere informatico, Barcelona)
    Stefania Tavaglione (insegnante, Barcelona)
    Luca Basile (epidemiologo, Barcelona)
    Rosario Ivano Scandurra (dottorando UB)
    Rolando d’Alessandro (traduttore – interprete, Barcelona)
    Daniela Fraschetti (interprete, Barcelona)
    Marcello Maltese (architetto, Barcelona)
    Giovanni Bucchieri (agente viaggi, Barcelona)
    Paolo D’Alessandro (traduttore)
    Stefano Serati (barcelona)
    Francesca Bisemi (agente stampa, Barcelona)
    Luisa Franchi (pensionata, Barcelona)
    Paolo Pellegrino (docente universitario UB, Barcelona)
    Alessandra Mircoli (insegnante, Barcelona)
    Giorgio Conticelli (programmatore informatico, L’Hospitalet de Llobregat)
    Stefano Danesi (agente immobiliare, Barcelona)
    Martha Moreo (pensionata, Sabadell)

    Riteniamo che il sostegno da parte della comunità  italiana in Catalogna sia un risultato dell’inclusività  del processo e della maturazione politica e democratica di un’intera società  che vuole poter decidere liberamente il proprio futuro.

    Cëla enghe: 01



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  • Der ‘Runde Tisch’ mit BBD.

    Am gestrigen Runden Tisch auf Rai Südtirol hat neben Sarah Greenwood, Eva Klotz (STF) und Karl Zeller (SVP) auch Wolfgang Niederhofer () teilgenommen und erstmals einem breiteren Fernsehpublikum unser inklusivistisches (einschließendes) Modell für ein souveränes Südtirol erklärt.

    Andere Teilnehmer, allen voran Karl Zeller, haben sehr stark wirtschaftlich argumentiert, obschon doch stets den Unabhängigkeitsbefürwortern vorgeworfen wird, sie seien »egoistisch«. Dagegen konnte Wolfgang — so glaube ich — sehr gut erklären, dass es uns vor allem um ein neues, nicht nationalstaatlich geprägtes Gesellschaftsmodell geht.

    Karl Zeller konnte übrigens bis zum Schluss mit falschen Zahlen argumentieren, indem er behauptete, die Unabhängigkeitsbestrebungen von Schotten und Katalanen ließen sich mit dem vielen Geld erklären, das sie London und Madrid abgeben müssen — während Südtirol nach wie vor fast 90% der Steuermittel behalten könne. Laut offiziellen Angaben der Generalitat de Catalunya beträgt das Steuerdefizit mit Madrid rund 15 Milliarden Euro im Jahr (bei 7,5 Millionen Einwohnern rund 2.000,- Euro pro Kopf). Südtirol lieferte Rom im Jahr 2011 einen Überschuss von 1,5 Milliarden, was bei einer halben Million Einwohner rund 3.000,- Euro pro Kopf entspricht. Und da sind jene Gelder, die uns Rom widerrechtlich vorenthält, noch gar nicht berücksichtigt. Wir von argumentieren nicht hauptsächlich wirtschaftlich, sondern (schon seit vor der Wirtschaftskrise) vor allem gesellschaftlich. Wenn man jedoch das Wirtschaftsargument bemüht, sollte man dies auf Grundlage korrekter Daten tun.

    Wenn Frau Klotz behauptet, ihr seien rechts und links einerlei, dann hat sie den entscheidenden Unterschied zwischen einem einschließenden (Schottland, Katalonien…) und einem ausschließenden (Flandern, Padanien…) Modell wohl nicht erkannt. Ersteres hat die Kraft, Europa nach vorn zu bringen und die Vielfalt zu stärken, zweiteres schafft neue Staaten, die das heutige nationalstaatliche Prinzip in kleinerem Maßstab perpetuieren.

    Cëla enghe: 01 02



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  • Legend.
    Quotation

    Emancipate yourselves from mental slavery; none but ourselves can free our minds.

    – Bob Marley

    Redemption Song – veröffentlicht vor genau 34 Jahren im Oktober 1980

    See also: 01 02 03



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  • 9N: Ripresa la campagna informativa.

    Poche ore dopo che il presidente catalano, Artur Mas, avesse convocato i catalani alla «consultazione non referendaria» sull’indipendenza, firmando il relativo decreto, la Generalitat aveva messo in campo una campagna informativa istituzionale — comprendente, fra l’altro, un portale web e una pubblicità  televisiva:

    In seguito all’impugnazione della convocazione da parte del governo centrale e alla conseguente sospensione dei provvedimenti legislativi sui quali si basava, il governo catalano aveva deciso di sospendere «in maniera cautelare e temporanea» anche la campagna informativa.

    In quanto nel frattempo — venerdì — una larga maggioranza di partiti catalani ha trovato un accordo per tentare di portare comunque a termine la votazione, assumendosene la piena responsabilità , anche la campagna informativa è ripresa, seppure in maniera modificata:

    Ora i cittadini non vengono più informati solamente della convocazione, ma anche del fatto che la consultazione è stata impugnata dal governo spagnolo e che la Generalitat ha deciso di promuovere tutte «le iniziative legali, politiche ed istituzionali per garantire il diritto a decidere il futuro politico della Catalogna».



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  • Hässliches Verbot.
    Quotation

    [D]as Sezessionsverbot in der italienischen Verfassung [ist] eine hässliche Bestimmung. Da werden Menschen mit dem Grundgesetz in einen Staat gezwungen (die DDR hat einst Mauern und Stacheldraht verwendet). Ist Italien zu schwach, um dieses Armutszeugnis aus seiner Verfassung zu streichen, wie es das Verbot der Ehescheidung abgeschafft hat?

    — Robert Weißensteiner, »Hässliches Verbot«, Südtiroler Wirtschaftszeitung vom 26.09.14

    Cëla enghe: 01 02 03 || 01 02 03



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  • BBD am ‘Runden Tisch’.

    Am Freitag Abend war mit einem Kurzbericht in der Tagesschau von Rai Südtirol präsent.

    Der Hintergrund: Am Montag (um 20.20 Uhr) wird mit Wolfgang Niederhofer erstmals ein Vertreter unserer Plattform am Runden Tisch teilnehmen, den die Rai von der Eurac aus sendet. Thema werden das Selbstbestimmungsreferendum in Schottland, andere Unabhängigkeitsbewegungen in Europa sowie die Auswirkungen auf Südtirol sein. Außer Wolfgang werden die Britin Sarah Greenwood, Karl Zeller (SVP) und Eva Klotz (STF) an der Gesprächsrunde teilnehmen.

    Wir sind zuversichtlich, einen für viele Seherinnen neuen Blickwinkel in die Diskussion einbringen zu können.

    Die Diskussionssendung “Runder Tisch” startet mit einem neuen Moderatorenduo: Johanna Gasser und Siegfried Kollmann werden künftig durch die Sendung führen. In dieser Ausgabe geht es um Frage, welches Signal vom Nein der Schotten zur Unabhängigkeit für andere Regionen in Europa ausgeht, zum Beispiel Katalonien, aber auch Südtirol. Die Sendung wird interaktiv, das heißt: die Zuseher daheim können über das Internet ihre Meinung abgeben bzw. Fragen an die Studiogäste stellen.

    — Rai Südtirol

    Cëla enghe: 01



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  • 9N: Weiter in Einigkeit.

    Unitat 9N.

    Nach der Aufhebung der katalanischen Unabhängigkeits-Volksbefragung vom 9. November (9N) durch das spanische Verfassungsgericht haben sich die Spitzen jener Parteien, die den Urnengang befürworten, gestern zu einem Beratungsgipfel in Barcelona getroffen. Dabei wurde das weitere Vorgehen vereinbart: Convergència Democratica de Catalunya (CDC), Unió Democratica de Catalunya (UDC, beide zusammen: CiU), Republikanische Linke (ERC), Grüne und Candidatura d’Unitat Popular (CUP) — die gemeinsam 87 von 135 Mitgliedern des katalanischen Parlaments stellen — einigten sich während der Sitzung, die den ganzen Tag andauerte, darauf, dass die Volksbefragung in jedem Fall stattfinden soll.

    In der anschließenden Pressekonferenz demonstrierten sie Einigkeit und zeigten sich entschlossen, die »politischen, persönlichen und rechtlichen Konsequenzen« ihres Schrittes zu tragen. Präsident Artur Mas, Oriol Junqueras (ERC), Joan Herrera (Grüne), David Fernà ndez (CUP), Ramon Espadaler (UDC), Jordi Turull (CDC) und Parlamentsvorsitzende Joana Ortega traten einzeln an das Rednerpult, um die gemeinsame Position darzulegen und den Journalisten Frage und Antwort zu stehen. Ziel sei es, den katalanischen Bürgerinnen und Bürgern zu gestatten, sich unter demokratisch einwandfreien Bedingungen über die Zukunft des Landes zu äußern. Alle Beteiligten machten auf die äußerst schwierigen Umstände aufmerksam, die sich durch den Widerstand des Zentralstaates ergäben. Joan Herrera (Grüne) bezichtigte Madrid, gegen demokratische Willensäußerungen »allergisch« zu sein.

    Cëla enghe: 01 02



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  • …vor der Volksabstimmung?

    Heute Abend: Runder Tisch in der Eurac.

    Am 18. September 2014 haben 55,3 Prozent der Schotten entschieden, dass Schottland Teil des Vereinigten Königreichs bleibt. Die Volksabstimmung in Schottland hat auch in Katalonien und Südtirol seine [sic] Spuren hinterlassen. Über die Auswirkungen des Unabhängigkeitsreferendums in Schottland und dessen Bedeutung für Katalonien und Südtirol diskutieren Experten bei einem Runden Tisch, der am Donnerstag, 2. Oktober um 19 Uhr an der EURAC vom Institut für Minderheitenrecht organisiert wird.

    Der Titel lautet: »Nach dem Referendum ist vor dem Referendum?«

    An der Diskussionsrunde nehmen teil: Bettina Petersohn, Wissenschaftlerin an der Universität Edinburgh, Klaus-Jürgen Nagel, Professor an der Universität Pompeu Fabra in Barcelona und Günther Pallaver, Professor an der Universität Innsbruck. Moderiert wird die Abendveranstaltung von Benedikt Harzl von der Universität Graz und ehemaligem EURAC-Wissenschaftler.

    Ob die Eurac nicht weiß, dass man Südtirol und Schottland (angeblich) nicht vergleichen kann?



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