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  • Grüne in schottischer Regierung.
    Unabhängigkeitsreferendum angepeilt

    Nach ihrem Rekordergebnis bei den jüngsten Wahlen zum schottischen Parlament werden die Grünen die schottische Regierung erstmals nicht mehr nur von außen unterstützen, sondern als Teil des Kabinetts. Eine entsprechende Vereinbarung unterzeichneten sie mit der siegreichen SNP von Nicola Sturgeon.

    Diese sieht vor, im Laufe der Legislatur ein neues Referendum über die staatliche Unabhängigkeit abzuhalten — idealerweise vor Ende 2023. Nach Einschätzung der beiden Parteien macht diese Übereinkunft eine Ablehnung der Abstimmung von zentralstaatlicher Seite aus demokratischer Sicht viel schwieriger.

    Noch nie waren die Grünen an irgendeiner Regierung in Schottland oder anderen Teilen des Vereinigten Königreichs beteiligt. Auch diesmal werden sie dabei kein Ministerium übernehmen, sondern niedrigere Regierungsränge beanspruchen. Eine vollwertige Koalition gehen sie mit der SNP nicht ein, da die beiden Parteien weiterhin unterschiedliche Agenden verfolgen wollen. Vielmehr habe man mit der Regierungsbeteiligung dazu beigetragen, dass Grüne und SNP ihre jeweilige »Komfortzone« verlassen müssen, wie Sturgeon es ausdrückte.

    Grünen-Chef Patrick Harvie gab an, dass die Unabhängigkeitsfrage nach der Pandemiebewältigung das wichtigste Thema der Regierung sein werde. Auch der tatsächliche Zeitpunkt des Referendums sei demnach von Corona abhängig.

    Weitere Kernpunkte des Pakts zwischen den beiden separatistischen Parteien sind die Klimakrise und der Wohnungsmangel.

    Cëla enghe: 01 02 03 04 || 01



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  • Tag+Nacht: Klimanotstand nicht bei uns?
    Sinneswandel beim Klimawandel

    Wer hat den Mut zu sagen, dass – zumindest bei uns in Südtirol – kein Klimanotstand herrscht? Dass, im Gegenteil, in den vergangenen zwanzig Jahren viel, sehr viel getan wurde, um die Welt besser und gesünder zu machen. Und dass es eben, gerade in diesem Bereich, wo Südtirol vielleicht am besten dasteht, in Anlehnung an Alexander Langer darum geht, weiterzumachen, was gut war.

    aus dem ff-Leitartikel vom 25. Juli 2019

    Jeder weiß doch, was zu tun ist. Es muss Schluss sein mit der Versiegelung der Landschaft in Südtirol. Es braucht keine neuen Hotels mehr. Die Baubstanz, die da ist, muss neu geordnet werden. Das reicht. Wir müssen weg vom Massentourismus, weg von der intensiven Landwirtschaft, weg vom exzessiven Fleischkonsum, weg von Staus auf den Straßen, weg vom Glauben, dass andere vom Klimawandel betroffen sind, und nicht wir im schönen Südtirol. Wir sind es, jetzt und heute.

    aus dem ff-Leitartikel vom 19. August 2021

    Gut, dass in rund zwei Jahren auch beim Südtiroler Wochenmagazin die Einsicht gereift ist, dass wir nicht einfach weitermachen können. Und dass der Klimawandel auch Südtirol betrifft.

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  • Appuntamento all’Agenzia in tedesco? Mission impossible.

    Recentemente mi è capitato di dover registrare un contratto presso l’Agenzia delle Entrate. Vi risparmio le varie peripezie per raccontare che alla fine della procedura di registrazione online mi è stato gentilmente comunicato via mail che, comunque, tutti i documenti originali (ivi incluse le intramontabili marche da bollo) vanno comunque consegnati anche fisicamente allo sportello, previo appuntamento. Beata semplificazione.

    Sempre via mail mi sono ingenuamente permesso di chiedere se potevo già concordare, direttamente con l’operatrice, data e ora per la consegna del malloppo. Ovviamente no: gli appuntamenti vanno fatti tramite app dell’Agenzia o sul sito www.agenziaentrate.gov.it.

    Il sito web dell’Agenzia ha una versione in lingua tedesca che solitamente serve a ben poco se non a collegare l’utente di lingua tedesca ai servizi quasi tutti disponibili in lingua italiana. Non è tradotto nemmeno il nome dell’Agenzia stessa, che in tedesco è Agentur der Einnahmen.

    Mentre la versione in lingua italiana del sito prevede, in alto, la possibilità di prenotare un appuntamento, quella in lingua tedesca nella stessa riga offre solo «Accesso ai servizi» (Zugang zu den Online-Diensten) e «Contatti e assistenza» (Kontakte und Beistand).

    Non mi arrendo e clicco Kontakte und Beistand, ed ecco che mi appare anche Terminvormerkungen («Prenota un appuntamento»).

    Clicco e… non ancora. Prima mi si chiede di verificare le FAQ per vedere se contengono già la risposta al mio quesito (ma io voglio un appuntamento!):

    Vediamole queste FAQ e… no, ma che strano! Si passa alla versione in lingua italiana del sito e siamo daccapo:

    Niente da fare, il bilinguismo previsto dallo Statuto di autonomia, anche in questo caso si rivela un’inutile farsa che al massimo fa perdere un po’ di tempo.

    Tocca procedere, come al solito, in italiano, addirittura per la semplice prenotazione di un appuntamento.

    Prima di scrivere il presente resoconto provo comunque anche a scaricare l’App AgenziaEntrate, che però dispone solo di un’opzione linguistica italiana e inglese. Tento, per curiosità, di impostare l’inglese ma continua ad apparire tutto solo in italiano. Una fregatura anche questa.

    Ad ogni modo vale sottolineare: ad oggi non è possibile prenotare in lingua tedesca un appuntamento (obbligatorio!) presso un ufficio sudtirolese dell’Agenzia delle Entrate. Fa niente, tanto siamo la minoranza linguistica meglio tutelata al mondo.

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  • Piccolo messaggio di speranza.

    Da qualche anno in Sudtirolo circolano degli adesivi a sfondo verde contenenti una spiegazione — più o meno spiccia — sulla provenienza fascista di un gran numero di toponimi cosiddetti italiani. Solitamente questi adesivi vengono incollati su carte geografiche pubbliche o su cartelli segnaletici.

    Qualche giorno fa a Brixen ho notato un adesivo molto simile, ma che sembra essere pensato come una risposta al primo: vi si riconosce l’opera di assimilazione e italianizzazione, prendendone le distanze e chiedendo scusa ai sudtirolesi (di lingua tedesca e ladina) in nome degli italiani.

    Mi è ben chiaro, ovviamente, che chi ha ideato l’adesivo non ha alcun mandato di parlare a nome della popolazione di lingua italiana, e che con grande probabilità non ne riflette il pensiero maggioritario. Anzi, non è nemmeno detto che l’autrice o l’autore sia davvero di lingua italiana.

    Tuttavia a volte, anche solo per un istante, è piacevole farsi illudere. Il testo fa vedere dove forse un giorno — speriamo non troppo lontano — riusciremo ad arrivare. Ad ogni modo voglio qui ringraziare chi ha redatto, stampato e incollato l’adesivo per il piccolo messaggio di speranza e di convivenza che ha voluto lanciare.

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  • Militarizzazione totale.
    Quote

    Nell’eterno emergenzialismo italiano ogni problema è una guerra e richiede un arruolamento, o nelle schiere nemiche (e diventi il capro espiatorio) o in quelle dei “buoni”. Il problema viene così stilizzato, ipersemplificato, ridotto a figurina sottile, oppure gonfiato a dismisura. Si noti che a volte il problema esiste, mentre a volte non sarebbe neppur degno di menzione. In ogni caso, quale che sia il procedimento a cui viene sottoposto il “problema” la soluzione è sempre quella di dichiaragli “guerra”, e chi è l’esperto della guerra? Il militare. Così abbiamo un generale per i vaccini e tanti sottufficiali per combattere i venditori abusivi di aste per selfie. È il decoro fattosi voglia di mobilitazione sociale permanente, è la voglia di dare e ricevere ordini.

    Wolf Bukowski, autore, giornalista e blogger, intervistato da Elisa Brunelli per Salto

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  • Absurde Abfallimporte führen zu Strafen.

    Südtirol hatte seit 2006 ein Landesgesetz, das den Import auswärtiger Hausabfälle untersagte. Auf Anfragen von Paul Köllensperger (damals 5SB), Sven Knoll (STF) und Riccardo Dello Sbarba antwortete LH Arno Kompatscher (SVP) Ende 2014 im Landtag, dass auch ein entsprechendes Dekret der Regierung von Mario Monti daran nichts ändern werde.

    Sobald der Bozner Verbrennungsofen an die Fernwärme angeschlossen werde, dürfte er zwar laut staatlicher Norm auch zur Entsorgung von importierten Abfällen genutzt werden.

    Man gehe aber davon aus, dass das Einfuhrverbot des Landesgesetzes dann trotzdem aufrecht bleibe. Daher werde man auch die thermische Nutzung weiterentwickeln.

    Pressemitteilung des Landtags

    Zur Annahme eines Beschlussantrags der Freiheitlichen (Nr. 630/16), mit dem das Importverbot hätte bekräftigt werden sollen, konnte sich die Volkspartei im Oktober 2016 dann schon nicht mehr durchringen. Der für Umwelt (!) zuständige Landesrat Richard Theiner (SVP) begründete die Ablehnung bezeichnenderweise gerade mit dem Anschluss an die Fernwärme. Ein Taschenspielertrick — der Antrag wurde aber knapp zurückgewiesen.

    Der Druck kam vom Zentralstaat, man mied die Konfrontation und ordnete sich unter.

    Schade nur, dass der Import von Abfällen laut Grünen bei der vorgeschriebenen Umweltverträglichkeitsprüfung des Verbrennungsofens gar nicht berücksichtig worden war. Vermutlich wäre die Bewertung sonst anders ausgefallen, die Anlage sollte nämlich der Schließung des einheimischen Abfallkreislaufs dienen.

    Und nun der vorerst letzte Streich, der die Absurdität des Ganzen aufzeigt: Um die bereits vereinbarte Menge an Trentiner Müll importieren zu können, musste kurzerhand die Mülldeponie Sachsenklemme wieder geöffnet werden — weil die Verbrennungsanlage in der Landeshauptstadt ihre Kapazitätsgrenzen überschritten hatte. Hierfür und für die Annahme von Abfällen aus Cadino (Trentino) ohne die erforderliche Genehmigung (!) hagelte es sogar Geldbußen, wie eine Anfrage der Grünen im Mai ans Tageslicht brachte.

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  • Sprachlicher und inhaltlicher Rai-Zentralismus.
    Einsprachiger Datenschutzhinweis

    Eine vollwertige öffentlich-rechtliche Landessendeanstalt brauchen wir nicht — im Frühjahr 2018 versenkte der Landtag einen entsprechenden Vorschlag mit großer Mehrheit.

    Lieber stecken wir dem Staatsrundfunk Rai Millionen Euro zu (oder auch nicht) und füllen dort eine mehrstündige Ecke auf der Zweitfrequenz des ansonsten einsprachig italienischen, staatsweiten Senders Rai 3. Ein vollwertiges Teletextangebot in deutscher und ladinischer Sprache? Fehlanzeige. Eine deutsch- und ladinischsprachige Cookie-Info auf der Homepage? Wird nicht umgesetzt.

    Und jetzt gibt es während der deutsch- und ladinischsprachigen Sendungen auch noch auf den Fernsehbildschirmen einen einsprachig italienischen Datenschutzhinweis:

    Dazu gesellt sich die Tatsache, dass Personalentscheidungen in Rom und nicht in Bozen gefällt werden, Außendienst-Erlaubnisse jedes einzelne Mal in der Zentrale erbettelt werden müssen und der für Rai Südtirol zuständige Direktor ebenfalls in der Staatshauptstadt sitzt.

    Wie die Autonomie so auch ihr Sender.

    Ob der Datenschutzhinweis nur auf gewissen Geräten zu sehen ist, entzieht sich meiner Kenntnis. Gut möglich, dass die beabsichtigte Überwachung nur auf »smarten« TV-Anlagen umsetzbar ist.

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  • Leonardo ist größter Rüstungskonzern der EU.

    Der italienische Waffenhersteller Leonardo, der bis 2016 Finmeccanica hieß und sich noch immer zu über 30% im Eigentum des italienischen Staates befindet, gehört zu den 15 größten Rüstungskonzernen der Erde. Dies geht aus den Daten hervor, die das Friedensforschungsinstitut Sipri kürzlich in Bezug auf das Geschäftsjahr 2019 veröffentlicht hat.

    Mit rund elf Milliarden US-Dollar Umsatz im Waffensektor liegt Leonardo dabei auf Platz 12 der Weltrangliste und EU-weit an erster Stelle. Selbst die Rüstungssparte von Airbus hat der halbstaatliche italienische Konzern damit im Vergleich zu 2018 überholt.

    Die ersten fünf Platzierungen halten wenig überraschend Unternehmen aus den USA, die 2019 zusammen rund 165 Milliarden US$ im Waffengeschäft umsetzten.

    Seit 2015 wurden die von Finmeccanica kontrollierten AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Oto Melara, Selex ES und WASS in den Mutterkonzern integriert. Laut International Campaign to Abolish Nuclear Weapons soll Leonardo — und damit der italienische Staat — auch in die Herstellung von Atomwaffen verwickelt sein.

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